L'estrema destra sudafricana va in massa al funerale del loro leader Eugene Terre'Blanche: sono i discendenti dei coloni bianchi, che sono confluiti nel movimento resistenza afrikaner (Awb).
La cittadina di Ventersdorp, nel nordovest del Paese, che appare una borgata, darà il suo ultimo saluto nella chiesa protestante afrikaner, di fede evangelica, calvinista, con la loro lingua di origine olandese, la lingua parlata dai primi coloni bianchi del Sudafrica.
La tensione è altissima, si rischiano scontri e violenze: la polizia ha dispiegato forze ingenti.
I seguaci di questi gruppi bianchi nostalgici chiedono la protezione dalle violenze dei neri e uno stato autonomo per gli afrikaner, un piccolo Sudafrica che rispecchi il sistema antico dell'apartheid.
In Sudafrica è naufragato il sogno di predominio bianco, razzista, che si nutrì delle teorie di superiorità dei bianchi caucasici, che per alcuni secoli hanno dominato il mondo, certi di avere un dovere divino: quello di civilizzare la terra.