Piero Marrazzo ora parla dopo mesi di mutismo, di autocensura: “Ero e sono una vittima e un testimone di quanto avvenuto. E' importante che lo abbia affermato la Cassazione”.
L'ex governatore della Regione Lazio si difende: “Ho scelto il silenzio per sei mesi per rispetto ai giudici, agli investigatori e ai carabinieri, assumendomi le mie responsabilità verso i cittadini e dimettendomi per colpe che sono personali”.
Forse questi errori non erano proprio solo personali: un governatore di una regione deve avere un comportamento non dico ineccepibile, ma l'avventura del signor Marrazzo riguarda tutti, è un “esempio” pure per i giovani.
Sapendo che due ragazzini su 10 sotto i 14 anni provano le sostanze stupefacenti, sapendo che la droga dilaga e fa male, tanto, troppo male, lui, il politico che aveva avuto la fiducia dei cittadini non doveva tradire.
Non è moralismo, non bigottismo, è solo una questione semplice, logica: l'adolescenza è un'età difficile e i genitori faticano a trattenere i figli, dai loro eccessi.
Ora i “grandi” della terra sono sempre dei modelli, o degli esempi positivi o negativi.
Si dice spesso: “Se lo fanno loro lo possono fare tutti. Se lo fanno loro non fa male.”