22 apr 2010

22/4 congelato il trattato Armenia e Turchia per questioni storiche (Arduino Rossi)



Il massacro degli armeni pesa ancora sui rapporti tra Armenia ed Ankara: Erevan ed Ankara ad ottobre 2009 aveva assicurato gli armeni che avrebbe accettato che una commissione storica indipendente si occupasse della questione dello sterminio di più di un milione di armeni durante la Prima Guerra Mondiale, da parte dei dirigenti dell'impero ottomano.
I partiti della maggioranza parlamentare in Armenia non ratificheranno l'accordo di normalizzazione dei rapporti con la Turchia, motivando: “… la parte turca si rifiuta di ratificare i protocolli e senza aver posto delle precondizioni a tempo debito, riteniamo necessario fermare questo processo”.
L’uccisione degli armeni, donne, vecchi e bambini inermi in particolare non può essere ammessa dalla parte laica dello stato turco: i nazionalisti turchi sanno che furono proprio questa componente che agì contro gli armeni.
Questa componente è la nemica giurata di Erevan, mussulmano moderato, che così segnerebbe un punto contro i militari laicisti, suoi nemici.
Forse Erevan non ha potere a sufficienza per imporre la verità storica, che condanna come criminale il primo Stato laico in un Paese islamico, proprio agli arbori della sua esistenza: sarebbe la vittoria dell’Islam moderato contro i laici, che tanto piacciono all’Occidente.