22 apr 2010

22/4 Internet e la censura che non può molto, nonostante i timori di Google (Arduino Rossi)



Quindi è tutto bello e libero?
Google teme gli interventi dei governi, con le loro censure.
No, anzi, i ribelli possono pagare cara la loro scelta. in pochi riescono a nascondersi, a non lasciare tracce quando navigano, quando creano un sito, un Blog.
Ogni azione compiuta su Internet può essere notata, osservata: è la disobbedienza civile in blocco, di giovani spesso colti e intelligenti, che rende impossibile punire tutti i “sovversivi” dei regimi e delle teocrazie.
Ogni tanto prendono un capro espiatorio, un personaggio simbolico da punire in modo esemplare, poi tutto finisce: da qualsiasi Paese si è visti con Internet, compreso la Cina Popolare, l’Arabia Saudita e il Brasile, che sotto Lula presidente non è dominato da una dittatura.
La paura di Google è legittima e non si può che assecondare questa battaglia contro la censura, poi in Italia la censura è imposta dalla stampa stessa, che è diretta e guidata da una sola voce, un solo pensiero, per omologazione.
Abbiamo visto la stampa e tutti i Blog, quasi tutti, seguire la “linea ufficiale” che usciva dal Corriere e da La repubblica per la questione pedofilia del clero cattolico, per scelte di politica estera.
Pure per la questione di Google e la censura si ha una stessa uniformata posizione, eppure la stampa italiana può essere letta in tutto il mondo grazie al famoso e potentissimo motore di ricerca: forse i nostri editori, direttori e giornalisti temono la concorrenza della stampa straniera, tradotta in italiano.
Forse vedono la fine di un’epoca, quando i grandi quotidiani guidavano l’opinione pubblica: ora i blog possono dire la loro, criticare e rispondere alle verità ufficiali, specialmente se sono verità troppo addomesticate all’uso del padrone del giornale.
Un fatto è certo, Google ci ha dato una grandissima libertà: dobbiamo ringraziare questa potentissima società statunitense, ma è vero pure che Google è una S.p.A e deve far quadrare il suo bilancio alla fine dell’anno.
Certe scene possono essere censurate perché gli idioti che godono per i bambini che cadono e si fanno male, per gli animali torturati devono essere curati da bravi psicologi e psichiatri.
Non devono essere aiutati, favoriti, assecondati chi offende la dignità dei più deboli, anche questa è una questione di difesa della libertà.