Fini è un uomo delle istituzioni, crede nello Stato e si comporta con lo stile che lo incarnano in una parte adatta a lui, oso affermare che Gianfranco sia nato per essere un presidente, per ora solo della Camera dei Deputati, ma domani potrebbe essere della Repubblica.
C'è il fatto che in Italia i signori troppo eleganti e compassati sono spesso poco popolari: difficilmente Fini potrà vincere le elezioni a presidente della repubblica, con il voto diretto del popolo.
Ci vorrebbe qualcuno che sappia essere pure più focoso quando serve e non si contenga sempre in tutte le situazioni: occorre un uomo che non sogghigni soddisfatto e con aria di superiorità davanti ai suoi avversari politici.
Questo atteggiamento potrebbe essere confuso con altezzosità e la gente non ama gli altezzosi: secondo il mio modesto parere, salvo situazioni particolari, Fini non sarà mai il primo presidente della repubblica eletto a suffragio universale.
Poi certamente, nonostante l'età non più giovane è più probabile Berlusconi che vinca, nonostante sia quanto meno antipatico, non parlo di odio per non calcare troppo la mano, dall'altra parte della popolazione, della sinistra e non solo.
Mi ero scordato del federalismo, che non vuole arrivare: sono sempre più convinto che il miglior federalismo stia nel far sparire le province, dando più incombenze ai comuni e alle regioni, tagliando gli sperperi in ogni caso.
La vera rivoluzione italiana sta nella sconfitta del clientelismo dilagante: quando saremo meno servi e più decisi a fare da soli, pretendendo uno Stato efficiente, avremo tutte le buone riforme che ci servono, altrimenti lasceremo fare queste beghe ai nostri politici, senza mai ottenere un vero cambiamento dei nostri diritti di cittadini.
Resteremo sempre degli umili sudditi.