5 dic 2010

Pulizie etniche nella storia

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La "pulizia", che è già in corso, dei non desiderati, di coloro che non si vogliono o non si possono integrare, sarà condotta in modo soffice: sarà la tecnica anglosassone, che fecero dei terribili crimini contro l'umanità, ma nessun tribunale del mondo processò: i civili Boeri, durante la terribile guerra anglo-boera dell'inizio del Novecento, furono i primi a sperimentare i campi di concentramento, che provocarono la morte del 20%, 30% degli ospiti, per fame, malattie e denutrizioni dovute alle condizioni disumane di vita.

Ci fu pure il genocidio dei pellirossa del Nord America, con una tecnica di deportazione e di concentrazione in riserve che li portò alla fame per decenni, malattie e degrado umano.

La tecnica della deportazione, ovvero delle lunghe "passeggiate" in zone desertiche o gelide, fu utilizzata poi dai turchi con gli armeni, durante la prima Guerra Mondiale, per provocare più morti possibili senza essere accusati di genocidio diretto.

Solo i nazisti avevano fretta e così il genocidio di 12 milioni di persone avvenne anche con le camere a gas e non solo con le condizioni igieniche dei campi di concentramento.

I sovietici provocarono 20 milioni di morti in gran parte non sparando il classico colpo alla nuca del nemico del popolo, ma facendolo passeggiare sino al suo campo di concentramento, in inverso, attraverso la Siberia.

Se questo non bastava le condizioni di vita erano tali che i poveretti crepavano nel gulag, in pochi anni, in genere.

I morti di queste stragi indirette sono tutte da contare: in Asia, Vietnam, Cina, Corea del Nord e Cambogia i comunisti provocarono altri 40 milioni di morti con questo metodo....dolce, che bisogna sommare ai venti milioni sovietici e si arriva alla fatidica cifra di 60milioni di morti.