A
Roma c'è stata una manifestazione contro l'assurda, incredibile,
ridicola legge bavaglio, che ha al suo interno diverse contraddizioni
risibili.
Oltre
ad essere incostituzionale, perché nessuno si può imporre con una
rettifica sul blog di un altro, a suo libero arbitrio: è chiaramente
una limitazione della libertà personale.
Limita
il diritto di utilizzare Internet, che poi fa parte dei diritti
umani, secondo l'Onu.
Esistono
altre idiozie terribili in questa legge: basterà un'e-mail per
chiedere, pretendere una rettifica, di qualsiasi argomento
pubblicato, dal sesso degli angeli, all'alimentazione tipica dei
lombrichi.
Le
e-mail non sono mai certe e non si possono provare se sono state
spedite oppure no, tranne per la posta certificata, ma serve, per
legge, che si spedisca da casella di posta certificata a casella di
posta certificata.
Si
dovrebbe obbligare tutti ad avere bene in vista la casella di posta
elettronica certificata, compreso i minorenni che aprono i blog, che
lo fanno solitamente a insaputa dei genitori e della legge.
Così
io posso bloccare le e-mail di certa gente o dire che non mi ha mai
scritto: dovrà lui provare che io le ho ricevuta e le ho letta, tra
la spazzatura che giornalmente mi giunge nella casella postale.
Il
fatto è impossibile, così l'offeso dovrà spedirmi una raccomandata
con ricevuta di ritorno, ma dovrà trovare il mio esatto indirizzo,
che non gli farò avere.
Ecco
come beffare la povera legge idiota, detta ammazza blog: io non
ricevo e lui non può provare che mi ha spedito qualcosa, non vale
come prova in tribunale una casella di posta elettronica, con tutti i
trucchetti che si possono usare per ingannare.
Si
vede che chi progetta questa legge non usa il computer, non sa cosa
sia una casella di posta elettronica e ha dei segretari un po' tonti:
prima di censurare Internet bisognerebbe sapere cosa sia almeno.