La lotta contro il
lavoro nero potrebbe essere favorito con la mobilità nella pubblica
amministrazione, specialmente nel Sud Italia, senza imporre nuovi
concorsi e a costo zero.
Servono nuovi
ispettori del lavoro da prende da tutte le amministrazioni pubbliche
in soprannumero: selezionando il personale adatto a questo mestiere
si potrebbe mettere un freno al lavoro nero, vergogna nazionale.
Quindi è
necessario condurre una giusta battaglia contro il lavoro illegale,
un minimo salariale garantito per legge, almeno 10 euro lorde e 5
euro nette, non di meno.
Infine serve una
politica economica che favorisce il rinnovo tecnologico e il lavoro
produttivo e ben organizzato, con meno dipendenti, ma maggior
salario.
Il vantaggio
principale arriverebbe proprio nello sviluppo economico, con un
sistema produttivo, a più livelli, capace di resistere alla
concorrenza internazionale.
Quindi
occorrerebbe una cultura sindacale moderna, una logica
imprenditoriale non ferma al semplice sfruttamento della manodopera:
sì, serve pagare bene chi sa lavora bene e possiede le giuste
abilità.