Ormai New York dimostra che alle prossime elezioni lo scontro sarà tra questi due personaggi, mentre Facebook si mobilita, perché teme censure, ovvero si temono limiti alla propaganda filo criminale che dai social network spesso scaturiscono.
Trump è un fascista, ma è avanti nei tempi rispetto alla poverina signora Clinton, che è ferma a una politica estera vecchia, neo coloniale, con un impegno nella Nato costosissimo, da guerra fredda, che è finita ormai da decenni, come è terminata per sempre la vecchia cultura colonialista, che l’Occidente continua a seguire.