13 ott 2023

La politica dei corrotti e dei venduti.

In tanti parlano di Soros e c'è chi lo esalta, come un filantropo, lui che è ricercato da diversi Stati asiatici in genere, per il reato di aggiotaggio, da noi considerato minore, praticamente inesistente, ma che può affamate interi popoli, se segue logiche speculative sulle loro monete.
Ora abbiamo i finanziatori del terrorismo internazionale che stanno dietro a certi personaggi della politica nazionale, dal Quoziente Intellettivo basso e ancora più basso per chi li vota.
Il sindacalista della CGIL milanese, implicato nella vicenda della corruzione con i soldi del Qatar, che fine ha fatto?
È scomparso dalla cronaca nera.
Intanto la CGIL prepara la lotta.
Forse lo fa per celare i soldi nei sacchi nel tinello? 
La difesa da parte dei soliti minchioni di giornalisti è la solita, si cerca la forma, l'errore nella procedura da parte degli inquirenti e non nel crimine evidente di chi, rappresentante dei lavoratori, viveva nel lusso, visibile da molti, impunemente.
Il fatto è chiaro come il sole e così parlo di avvenimenti del passato, quando i sovietici pagavano il Partito Comunista e gli statunitensi la Democrazia Cristiana.
Poi c'erano i soldi rubati direttamente dagli appalti truccati o dalle tasse, come le accise sulla benzine per lo scandalo dei petroli, scoperto negli anni Ottanta del secolo scorso.
La corruzione è l'anima della nostra democrazia.
Se poi si fa notare l'evidente si è squadristi o si è stalinista, a secondo se chi accusa è di destra o di sinistra.
Certamente i petrol dollari hanno imposto scelte economiche alla nostra politica, come gli accoglienti hanno alle spalle chi paga per venderci tutti ai vari mullah.
Che certi politici fossero sporchi, fossero le troie di regimi stranieri è evidente come il sole, non servono inchieste.
Quello che manca agli italiani, ma i nostri nonni avevano, è l'onestà di fondo, noi vediamo e capiamo, ma taciamo.
La pagheremo cara, non speriamo che i tagliagole non entrino in azione anche da noi, che colpiscano solo gli altri.
Invece un'arma potente si potrebbe trovare nel controllo di certi politici, di certe associazioni, dette ONG, colpendo costoro finanziariamente si vincerebbe la guerra contro il terrorismo, gli Islamismi, ma non vedo una grande volontà politica.
Poi colpendo gli editori di certi quotidiani si potrebbe smontare la madre di tutte le corruzione in Italia, il rapporto tra faccendieri e politica, per ottenere favori economici ed appalti, la causa prima del nostro debito pubblico.
La lotta contro le corruzioni ci salverebbe, ma la gente non è stupida, è complice.