La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per l'espulso un fondamentalista islamico, Mourad Trabelsi, ex imam di Cremona: il sospetto fiancheggiatore di terroristi fu rispedito in Tunisia.
In Tunisia il signore, secondo i cari giudici di Strasburgo, noti per altre sentenze un po' “originali”, sostengono che il tizio avrebbe potuto subire torture.
Si vede che i delinquenti comuni, i ladri di polli, in quel Paese possono patire sevizie, mentre i fiancheggiatori del terrorismo stragista islamico devono essere trattati con i guanti di velluto.
Il “simpatico” Mourad Trabelsi ora sta scontando 10 anni di carcere in Tunisia per essere un membro di un'organizzazione terroristica.
Secondo la Corte, l'Italia ha violato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo: "…...nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti".
Non riconosce le motivazioni dell'Italia: "…..la tesi del governo italiano secondo cui le assicurazioni fornite dalla Tunisia, offrono una protezione efficace contro il rischio serio che corre il ricorrente (Mourad Trabelsi) di essere sottoposto a trattamento contrari all'art.3".
Quindi le condizione di vita di un terrorista valgono di più della sicurezza e la protezione dei cittadini innocenti, secondo la Corte di Strasburgo, che non è mai accorta che pure l'Italia non ha al suo interno leggi che condannino esplicitamente la tortura.
Si vede che a Strasburgo si considera la vita di un terrorista ben più importante di quella di tutti noi, forse perché siamo degli “sporchi” italiani, come spesso ci chiamano a Nord delle Alpi.