13 apr 2010

13/4 La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo non prova vergogna?



La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per l'espulso un fondamentalista islamico, Mourad Trabelsi, ex imam di Cremona: il sospetto fiancheggiatore di terroristi fu rispedito in Tunisia.
In Tunisia il signore, secondo i cari giudici di Strasburgo, noti per altre sentenze un po' “originali”, sostengono che il tizio avrebbe potuto subire torture.
Si vede che i delinquenti comuni, i ladri di polli, in quel Paese possono patire sevizie, mentre i fiancheggiatori del terrorismo stragista islamico devono essere trattati con i guanti di velluto.
Il “simpatico” Mourad Trabelsi ora sta scontando 10 anni di carcere in Tunisia per essere un membro di un'organizzazione terroristica.
Secondo la Corte, l'Italia ha violato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo: "…...nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti".
Non riconosce le motivazioni dell'Italia: "…..la tesi del governo italiano secondo cui le assicurazioni fornite dalla Tunisia, offrono una protezione efficace contro il rischio serio che corre il ricorrente (Mourad Trabelsi) di essere sottoposto a trattamento contrari all'art.3".
Quindi le condizione di vita di un terrorista valgono di più della sicurezza e la protezione dei cittadini innocenti, secondo la Corte di Strasburgo, che non è mai accorta che pure l'Italia non ha al suo interno leggi che condannino esplicitamente la tortura.
Si vede che a Strasburgo si considera la vita di un terrorista ben più importante di quella di tutti noi, forse perché siamo degli “sporchi” italiani, come spesso ci chiamano a Nord delle Alpi.