16 apr 2010

16/4 I morti per la democrazia tailandese /Maria Valota)



I caduti sono stati 15 morti, di 4 soldati ed il cameraman giapponese della Reuters.
I feriti sono stati 680, tra le camicie rosse e i militari.
Questa è il conto delle vittime della “battaglia” di Bangkok: ora c’è una tregua, ma il confronto a distanza tra i seguaci dell'ex premier Thaksin Shinawatra ed il governo di Abhisit Vejjajiva prosegue a distanza.
La folla delle camicie rosse tra la Ratchaprasong Intersection e il ponte di Phan Fah: ci sono pure dei soldati presi in ostaggio, che sono stati messi in bella mostra sul palco dei “ribelli” al governo.
Le camicie rosse volevano sfondare le linee dell’esercito e così sono partiti i colpi delle armi da fuoco, anche dai manifestanti: questo è avvenuto nella piazza del Democracy Monument, accanto al documento della democrazia.
Non si potrebbe andare alle elezioni democratiche?
Magari scendo a un compromesso per i tempi di quando e come devono avvenire: sarebbe ottima cosa l’intervento di una vigilanza internazionale, per evitare brogli e ridare pace alla Tailandia.
Sarebbe così facile risolvere il problema: occorrerebbe solo un po' di buona volontà.