Proprio non hanno pudore: ecco che arriva la proposta della tassa sull'Web.
A lanciarla è la Federazione editori giornali, per bocca di Carlo Malinconico: "La Fieg ha avviato un'iniziativa nei confronti dei motori di ricerca, Google in testa, per far pagare i contenuti editoriali. La procedura, però, è lunga e complessa. Nel frattempo si potrebbe intervenire con una misura transitoria, anche solo per due-tre anni. Basterebbe un prelievo di entità minima, l'equivalente di un caffè al mese, su chi ha la connessione a Internet per aiutare l'editoria ad affrontare la grave crisi che attraversa".
Si vuole imitare Francia e Germania, il problema sta appunto in questo fatto: dopo anni di lotta per il libero mercato, dopo lunghe accuse ai “poveri” fannulloni del pubblico impiego, ecco che arrivano a pretendere di farsi mantenere dall'Web.
Ma non hanno vergogna?
Alla faccia del libero mercato!
Se non riescono a campare, nonostante i sussidi pubblici, possono benissimo chiudere: è la legge di mercato in cui tutti noi crediamo.
Pure loro, i pennivendoli affermano di credere.
Perché dovremmo finanziarli?
Se proprio non riescono, cambino mestiere: non si sa cosa dire altro.
Il caffè me lo prendo quando voglio e non imposto da qualche giornalista che pretende di campare, con pane e companatico, con i soldi dei ragazzini che chattano.