Regione Lombardia
Santantonio (pd): “grazie al pd nuove aree di tutela diventeranno realtà”
Il Consiglio regionale ha approvato la legge sulla governance dei parchi
lombardi (44 sì, 5 no, 20 astenuti), con l'astensione del Gruppo del Partito
democratico. Una scelta di voto, lungamente ponderata, dopo che, come spiega
Fabrizio Santantonio, consigliere regionale del Pd, "ci siamo trovati a
discutere della materia parchi in seguito alla decisione del Governo nazionale,
attraverso il decreto Milleproroghe, di modificare la governance degli enti
gestori, motivandola con un risparmio di costi. Noi non abbiamo condiviso
l'intervento del governo che ha costretto a questa operazione - dice Santantonio
-. In più, la Giunta regionale ha cercato di inserire articoli aggiuntivi che
tendevano a regolamentare altri aspetti della vita dei parchi".
Pur
tuttavia, la legge è stata nettamente migliorata "grazie alla nostra attività
emendativa che oggi ci fa guardare al futuro dei parchi con minore
preoccupazione". Nel corso della discussione sono stati approvati
importanti documenti, in particolare un ordine del giorno che "impegna la Giunta
regionale ad attivarsi per l'implementazione del sistema delle aree verdi
protette che dovrebbero portare alla costituzione di due nuovi parchi regionali,
il parco del Basso Lambro e il parco del Po, quest'ultimo con l'ambizione di
diventare interregionale - continua Santantonio -. Questo impegno conforta le
attese che i 17 sindaci - lodigiani, pavesi e milanesi - la settimana scorsa
avevano manifestato nella riunione svoltasi a Sant'Angelo Lodigiano, nella quale
esprimevano la volontà di collaborare con Regione Lombardia per l'avvio della
conferenza programmatica che dovrebbe dare il via al parco del Basso Lambro,
ultimo pezzo del vituperato fiume, ben poco tutelato dal punto di vista
ambientale. Appunto per questo il nostro ordine del giorno chiede una rinnovata
azione di tutela e valorizzazione di cui il parco può essere uno strumento
importante", aggiunge il consigliere Pd.Similmente anche per il Po, fa
sapere Santantonio, "si tratta di un'occasione da cogliere di concerto con gli
enti locali, le categorie economiche, i sistemi produttivi, gli operatori e i
cittadini di quei territori per farla diventare un'opportunità per tutti.
Sarebbero infatti un centinaio i comuni coinvolti nella sola Lombardia.
Realizzare un parco consentirebbe di costruire politiche di pianificazione
territoriale, ambientale e turistica su vasta scala che coinvolga tutta l'asta
del Po, rendendo più attraente l'azione di valorizzazione del più grande fiume
italiano".