I primi auguri vanno a loro, che non hanno futuro, sono i senza tetto, sono i disoccupati, sono i disperati di sempre, anche quelli che hanno sbagliato e sono usciti dal carcere e non sanno più cosa fare e dove andare, qui l'amnistia e l'indulto non esiste per loro.
Altro augurio va ia giovani anche con qualche briciola di talento, ma con orgoglio e onestà, che si vedono superare dai perfetti idioti raccomandati, un male italiano ben sviluppato nell'ambito papista e dei sindacati vari, tra i compagni di merende dei partiti.
Auguri ai noi che soffrite perché siete onesti, a voi che non vindete e vi venderete... buon 2013.