La notizia, che era da anni certamente nota, riguarda il villaggio marocchino che si è arricchito grazie ai traffici criminali in Italia.
I venditori di cianfrusaglie detti vucumprà, venditori di collanine, pupazzetti e tanti oggetti dozzinali, sono stati presentati, per la prima volta, dal Corriere della Sera, con il loro vero volto.
E' quello di piccoli spacciatori, di manovali della malavita, che vendevano droga, per tutti i gusti.
Oggi costoro si sono arricchiti, superando la loro miseria precedente, anche se forse, secondo i nostri parametri, non sono ricchi, ma stanno solo un po' meglio di prima.
La domanda che sorge spontanea è: "Perché non si sono accorti prima di questi traffici criminali i nostri giornalisti?"
I primi vucumprà apparvero nella metà degli anni Settanta e furono accompagnati da simpatia e tolleranza, anche se vendere senza permesso, senza partita IVA, sarebbe illegale.
Così i bravi venditori ambulanti di cianfrusaglie si trasformarono in mercanti di morte, ma si continuò a tollerare il tutto con quel buonismo becero, che convinceva la vecchietta con la pensione minima, a dare un po' di monetine a costoro, che di soldi ne avevano, con i traffici criminali e illegali.
Così la menzogna dei poveri vucumprà è giunta sino a noi, per la gioia dei grossisti dello spaccio di droga, per i riciclatori del denaro sporco.
In conseguenza, a cascata, abbiamo avuto un giornalismo complice indirettamente nel commercio, che trasformava i piccoli delinquenti marocchini in poverini da tollerare e aiutare.
Questo meccanismo coinvolse la politica, il clero e il sospetto, che dietro tutta questa bontà untuosa e falsa ci fossero le tangenti dei mafiosi, è grande.
Se si corrompe l'editore il giornale diventa tollerante con il crimine.
Se si corrompe la direzione del partito tutto ricade sulle scelte politiche, che portano ad atti di civiltà, così li chiamano, che spingono i tontoloni a confondere i manovali delle cosche mafiose con i profughi, che in Italia nessuno ha mai visto.
Oggi il Corriere se ne accorge, almeno per quanto riguarda il gioco sporco dei marocchini che fanno gli spacciatori, ma di tutto il resto non se ne accorgono.
Forse, con il tempo, scopriranno anche della tolleranza criminale e complice, che è evidente come il sole, ma la stampa e la magistratura non vedono, non sentono e non ne parlano.