Si parla tanto di uno sfratto, a Padova, che il sindacato degli inquilini non voleva che avvenisse, con mille proroghe, perché c'era un minore.
Volevano che si trovasse una casa a costoro e per questo hanno disturbato l'ONU, per i diritti umani, che non si interessa delle pene detentiva assurde, contro gli infedeli, nei Paesi islamici, ma dello sfratto di una famiglia di parassiti, che da due anni non pagano l'affitto a un privato.
Visto che avevano un minorenne costoro avevano il diritto ad una casa, casa popolare, chiaramente il tutto a spese dei contribuenti onesti, quelli che non fanno il secondo figlio perché non hanno soldi per mantenerlo.
Il tragico e comico di questa vicenda sta nel fatto che chi difende gli inquilini morosi pretende che a pagare siano altri, intanto l'affittuario, che si è fidato di qualche agenzia immobiliare, probabilmente, che gli ha infilato la fregatura, dello scroccone professionista, ha perso decine di migliaia di euro.
L'alternativa sta nel far pagare allo Stato, ovvero a noi, con case popolari che nessuno pagherà se non noi, cittadini con le tasse.
Quindi, con il debito pubblico al 140% sul Pil, ovvero una situazione da bancarotta, si taglierà ancora sulla spesa sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale, ma lì quasi nessuno protesta, perché ci sono tanti interessi celati malamente e la prima causa dei 130 mila morti per Covid in Italia sta in questo servizio pubblico ridotto all'osso.
In pratica, tutti pretendono che a rimetterci sia lo Stato, o i cattivi proprietari di casa, che appartengo o quasi sempre al ceto medio e investono non in fondi di investimento, ma in immobili, timorosi, a torto e a ragione, dei crolli finanziari e dell'inflazione, il più grande nemico dei risparmiatori italiani.
Così a rimetterci per la crisi degli affitti dovrebbero essere loro, che non votano PD, oltre i contribuenti, che non possono e non sanno portare i loro soldi all'estero, che dovrebbero essere colpiti dalla patrimoniale dei buoni progressisti.
In pratica la politica contro gli sfratti la dovremmo pagare noi, sia chi ha qualche immobile da affittare, sia chi ha due risparmi in banca, che dovrebbero servire ai figli, ai nipoti e per la loro vecchiaia.
Se vincesse la politica dei difensori, ad oltranza, degli inquilini morosi, avremmo una diminuzione delle abitazioni disponibili, perché molti già oggi temono di affittare la loro casa, presa per i figli o per quando sarebbero tornati nella loro città, dopo anni di lavoro in un altro luogo.
Temono i vandalismi e il fatto di non avere più possibilità di riavere, se non dopo anni, la propria abitazione acquistata con i sacrifici.
La casa è un diritto, ma prima c'è il diritto al lavoro, perché senza reddito non si può avere un'abitazione.
Quindi questo discorso cade proprio sulla logica, che pretende di dare case gratis, ma che bisogna pagare e mantenere, pulire pure, che costoro, per mancanza di capacità o volontà, non possono farlo.
Il fine è però evidente, costringere la gente a non investire in immobili, ma preferire quelli bancari, che a torto o a ragione convengono di più.
Se hai una casa sfitta paghi Imu e altre tasse, se la affitti rischi danni e di non essere pagato, con il costo dell'avvocato in più per lo sfratto.
Così si ha pure il degrado delle case popolari, lasciate senza soldi, perché gli inquilini o le occupano abusivamente, danneggiandole, oppure aumentano il debito degli enti case popolari.
Il risultato quale sarà?
Le banche ringrazieranno.
Gli affitti per chi non vuole vivere di espedienti, con lo sfratto che può arrivare da un momento all'altro, con i debiti, aumentano, per la legge di mercato, tra questi ci sono pure gli studenti universitari.
Così il degrado sociale cresce, le case popolari, da abitazioni per lavoratori con figli, si trasformano in rifugio per balordi multietnici, gli speculatori finanziari e immobiliari ingrassano e i militanti per il diritto per la casa favoriscono tutto questo assurdo gioco delle parti.
Sono coscienti di lottare per gli speculatori finanziari?
Forse sono troppo stupidi per capirlo.