26 mag 2024

La sinistra è morta, ma gli italiani non se ne sono ancora accorti.

Nacque, alla fine dell'Ottocento, come forza socialista, a difesa dei lavoratori.
Ci furono molte battaglie per ridurre le ore di lavoro e per i salari decenti.
Poi divenne comunista, marxista e vicino alla Russia sovietica, con i distinguo vari, per scopi elettorali. 
Caduto il muro di Berlino ci fu un grande rimpasto e quelli che erano su posizioni distanti si ritrovarono tutti uniti, per difendere vantaggi, spesso personali e famigliari.
La politica divenne sempre più un modo esplicito di agire per i propri interessi, è un gioco sozzo dove le contraddizioni si vedono come le nudità in un campo di nudisti.
Ecco a voi le femministe islamiste, i cattolici che diventano progressisti filo aborto, Dante censurato perché non piace agli islamici e tanto altro.
Dai tempi del centralissimo democratico del vecchio PCI, dell'ideologia rigida, da non discutere come un dogma di fede, si è passati a un'insalata russa, con dentro tutto per un pugno di voti.
Quindi ormai si attaccano a tutto per le poltrone, per i soldi pubblici, sempre più scarsi, da dividersi, per i vari favori, che vanno nei giochi truccati nelle libere professioni, negli agganci di ogni genere.
Così li trovi a difesa del burqa e dei mariti islamici picchiatori, ma per la fede islamica, mentre difendono le loro usanze.
Li trovi nei voti di scambio con le mafie, nel clientelismo sfacciato, nella magistratura democratica, che malamente cela le sue malefatte.
Il mondo va avanti, ma loro sono i membri dalle caste degli incapaci, dei fannulloni, ma non sanno che dovranno, pure loro, guadagnarsi da vivere o finiranno nelle discariche sociali, con i non integrabili, multietnici, delle periferie.