9 set 2022

La guerra delle monete e del prezzo dell'energia.

Per cosa si combatte in Ucraina?
La stampa parla di un'invasione e dei diritti di un popolo a difendersi, ma visto che almeno un terzo degli ucraini parlano russo, che vorrebbero essere sotto lo Stato russo, la faccenda non è così semplice.
Sarebbe bastato una politica più intelligente, in difesa delle minoranze di lingua russa dell'Est per evitare e oggi risolvere il conflitto.
Le guerre si propongono sempre nella lotta dei buoni contro i cattivi, ma poi si scopre, analizzando i fatti, che dietro abbiamo sempre interessi economici da imporre e proporre. 
Se abbiamo un conflitto armato significa che ci sono faccende economiche al seguito, da difendere o da ottenere. 
Così il gas e il petrolio, anche il grano, entrano nella disputa, poi abbiamo questioni legate ai porti e al traffico commerciale, con lo scontro tra Occidente contro Oriente, ovvero contro Russia, ma anche Cina e India, Pakistan e pure Arabia Saudita, che stanno, almeno economicamente, con la Russia di Putin. 
Cosa abbiamo in gioco? 
I prezzi del petrolio e del gas, del grano e il valore delle monete, con il potere economico e finanziario degli Stati Uniti e anche dell'Europa, sono messi in crisi. 
Chi controlla il mondo finanziario controlla il mondo, ma se si mettono in discussione i cambi e con quale moneta si deve pagare le materie prime il sistema occidentale, statunitense in particolare, inizia a scricchiolare, a perdere di forza, di importanza. 
Io non credo che la guerra Ucraina e Russia siano la causa di tutti questi guai economici e finanziari, ma solo la scusante, il movente per uno scontro tra le economie emergenti, cinese e Indiana, con quella russa, contro l'Occidente e il suo predominio finanziario del pianeta.

8 set 2022

Le nuove tecnologie e i rischi.

Il futuro sta arrivando e spazzerà via il passato, causando molte vittime, innocenti e colpevoli.
Io non sono uno che teme le nuove macchine, in sé stesse, anzi non vedo l'ora di utilizzarle.
Però so pure che a controllarle saranno personaggi pericolosi, quindi non saranno le nuove tecnologie ad essere brutte e cattive, come qualche commentatore propone, ma gli esseri umani, rimasti un po' degli scimmioni feroci.
Sto parlando dell'Intelligenza Artificiale, con i suoi robot per tutti gli usi, ma soprattutto temo i tecnocrati, magnifici e hitleriani, come cantava Gaber decenni fa. 
Il lavoro sta cambiando e in pochi decenni scompariranno commessi, camerieri, muratori, impiegati e avvocati, mentre chirurghi e medici verranno messi alle strette. 
Non spariranno tutti i lavori, ma tutto verrà diretto e non più eseguito, con pochissima manodopera, forse un milione di lavoratori in Italia saranno anche troppi. 
Chi sarà escluso da tutto questo? 
Chi non avrà la cultura adatta a seguire e controllare le nuove tecnologie, ovvero chi non conosce la razionalità, causa ed effetto, che sposa l'oggettività, finirà male. 
I fatalisti, i fedeli alla religione dell'abbandono alla volontà divina, di qualsiasi divinità si parli, sarà un perdente emarginato, destinato alle baraccopoli, alla miseria, ai ghetti chiusi, dove si rimarrà come in un lager, in attesa della morte. 
Sono troppo pessimista? 
Io intanto aggiungo a tutti costoro il popolo che non suda e non lotta, ma vive di espedienti, gli emarginati che si dedicano al furto, allo spaccio, alla prostituzione. 
Per loro non ci sarà futuro, perché la logica dominante sposa sempre il profitto e schiaccia chi non resta al passo della situazione. 
L'unica arma contro tutto questo resta la cultura, da diffondere a tutti i livelli, parlo di quella tecnica con la sua logica specifica, ma anche di quella sensata e razionale, che noto carente sui social, sempre più zeppo di idiozie orientaleggianti, di scemenze immani anti scientifiche. 
Io non credo nella religione della scienza, assolutista e nazista, ma nel metodo scientifico, da utilizzare sempre in questa era o si finirà nei ghetti dove i robot ci terranno rinchiusi sino alla morte, perché non utili alla produzione e alla crescita del reddito globale.

7 set 2022

La sinistra è morta.

Dopo una lunga lotta contro l'oppressore quella che un tempo era la sinistra, ovvero l'opposizione al potere corrotto e ai clientelismi mafiosi, oggi è solo una casta di privilegiati, di raccomandati, di opportunisti, di fancazzisti.
Delle lotte in difesa dei diritti dei lavoratori sono rimasti i sindacati attuali, clientelari e arroganti, ridicoli e asserviti a interessi di parte.
Invece abbiamo una folla di parassiti, a tutti i livelli, dal mondo dello spettacolo, a quello dei carrieristi pubblici, al giornalismo, che rimangono il sostegno, l'ossatura di un potere che non ha più ideologie, idee, ideali.
Ecco che una battaglia che doveva essere portata avanti dalla sinistra, la fine del numero chiuso per entrare nelle facoltà di medicina, è proposta da Salvini, mentre a sinistra si resta muti o si rispondono idiozie.
Questo avviene perché quella che fu la nemica dei privilegi, delle cosche, dei faccendieri oggi è la principale stampella.
Sono loro che chiudono le inchieste, sul crollo dei ponti autostradali per esempio, per favorire  i loro amici in affari.
Sono loro che aiutano le aziende private che investono nel settore sanitario e meno medici avremo, più costerà la sanità privata, ovvero se vorrai curarti dovrai pagare, oppure creperai. 
Letta è figlio legittimo della vecchia Democrazia Cristiana, come mentalità e stile, infatti non propone programmi o soluzioni, ma  attacca gli avversari, accusandoli di essere Fascisti, oppure filo Putin, per celare malamente il nulla di un partito di mangia pane a tradimento, senza progetti, senza idee e senza prospettive. 
Siamo quasi al capolinea di questa sinistra e si spera che qualcuno dia una spinta per farla finita con qualcosa che sta affondando l'Italia.

6 set 2022

Immigrati carcerati, il numero è altissimo.

Oltre ai cittadini stranieri abbiamo altri, diventati cittadini italiani dopo i 18 anni, il numero ufficiale è di 32% sui carcerati totali, ma non si sommano anche i nuovi cittadini, dato non presente nelle statistiche ufficiali, perché sono tutti...... italiani, così dicono, perché il risultato sarebbe eclatante. 
Sì può essere certi che almeno la metà dei carcerati siano dei loro, ovvero l'integrazione è fallita totalmente, perché loro erano giunti qua non per sudare e guadagnarsi da vivere, ma per sfruttare l'assistenza sociale e campare tirando alla giornata, come capita nel Sud del mondo spesso.
Oggi si mangia, domani vedrò, questa è la cultura di chi è estremamente povero, questo avviene perché da loro la vita è un rischio e non si può programmare il futuro.
Quindi da noi loro sono rimasti come al Paese di origine e sono terminati nelle periferie degradate, creando baraccopoli, quartieri ghetto, magari occupando le case popolari, abusivamente, ma con la complicità compiacente di certi politici corrotti.
Era tutto prevedibile e la percentuale di coloro che si dedicano al crimine, tra loro, io dico che fanno i manovali della criminalità, è circa, per numero di reati, sommando immigrati e cittadini italiani..... nuovi, la metà.
Quindi abbiamo raddoppiato la criminalità con l'immigrazione, con i relativi costi sociali ed umani, oltre che economici.
Questo avviene per un semplice motivo, che solo i cretini tesserati non vedono, l'integrazione è culturale, per prima cosa e non fisica e reale.
Se importiamo popoli lontani da noi migliaia di anni, dal punto di vista culturale, si avranno emarginati, disoccupati, criminali, sfruttamento della prostituzione e manovali del crimine.
È evidente, come ho già fatto notare, che i pedofili, i puttanieri per tutti i gusti, rivolti alle donne e ai maschietti, drogati e negrieri, sono sempre ospitali. 
Abbiamo l'inferno in terra, ma loro restano accoglienti.
Mi piacerebbe violare la privacy dei votanti del PD e scoprire che vita fanno, se si fanno con le droghe, se vanno a prostitute e prostituti, se sfruttano i minori stranieri per i loro luridi piaceri.
Inoltre abbiamo il popolo dei caporali mafiosi, con i padroncini senza scrupoli, quelli che non trovano mai manodopera e in fine c'è la folla dei fancazzisti professionisti, che sognano un posto in Parlamento e intanto si accontentano di quello al ministero.
Signori, per aiutare i poveri del mondo bisogna pagare a loro le scuole, a casa loro, poi se vorranno, una volta preparati culturalmente, anche come tecnici, andranno dove vorranno, non come profughi, ma come lavoratori ricercati e ben pagati, in tutto il mondo.
Tutto il resto è menzogna, ipocrisia e idiozia allo stato puro, oppure è lo schifo dei ratti che sognano le fogne e le creano a cielo aperto nelle nostre città.

5 set 2022

Lo sterco a stelle e strisce.

Gli Stati Uniti sono lo schifo del mondo?
È un impero insolito, che domina con il Dollaro e con la finanza, con la speculazione e anche con le armi, con i servizi segreti, con i complotti e con il terrorismo.
Abbiamo avuto decine e decine di colpi di Stato, contro governi legittimamente eletti, ma non in linea con gli interessi economici statunitensi.
Poi abbiamo avuto politiche criminali, spesso appoggiate dall'ONU, come quella dell'embargo contro l'Iraq e la guerra di invasione, giustificata per le armi di distruzione di massa, mai trovate.
In questo caso si può parlare di milioni di morti, ma il peggio sta nel controllo economico e finanziario di tutte le merci, pagate in dollari, che strozzano miliardi di individui, portandoli alla fame, al sottosviluppo.
Sì, il Paese canaglia, peggiore di tutti, ha la bandiera a stelle e strisce, è dominata da una democrazia formale, ridicola, che tende a sottomettere con le buone, con la menzogna soprattutto, o con le cattive, con le bombe democratiche, così le chiamano, tutto il mondo.
Sì può affermare che Hitler fosse un dilettante allo sbaraglio in confronto a questi democratici, esperti di genocidi, che fanno passare come lotte contro i cattivi, ma in realtà i criminali internazionali sono loro, con le loro storielle risibili, quanto assurde, che passano nei film e nelle informazioni ufficiali, pure da noi.

4 set 2022

Giornalisti, troie di regime.

Se leggete le notizie su Google News questo risulta eclatante, i fatti di cronaca vengono raccontati quasi sempre allo stesso modo, con argomenti banali e idioti, tutti simili.
L'aggressione da parte di un militante gay contro Meloni, durante un comizio, viene chiamata...... contestazione, mentre se a compiere lo stesso atto fosse stato uno di destra sarebbe stata un'aggressione fascista e squadristica.
I fatti hanno diverse rilevanze, anche se poi sono gli stessi reati penali, che vengono trattati in modo diverso dai nostri giudici, a secondo di chi li compie, in un autentico falso e abuso d'ufficio eclatante.
La domanda sorge spontanea.
Perché uno fa il giornalista?
Per i soldi no, perché prima di guadagnare in modo decente, devono entrare in qualche giornale di larga diffusione, sempre meno numerosi oggi e prendere una posizione di prestigio, dopo aver leccato molti culi dei potenti.
Escludendo pochi predestinati, questo avviene per la maggioranza dei pennivendoli, che lavorano spesso di notte, come le puttane, mentre un posto fisso al giornale lo ottiene a quarant'anni almeno. 
In genere svolgono altri lavori, sempre precari, come gli insegnanti, o si fanno mantenere dai genitori, che sognano il loro bambino giornalista, da mostrare a tutti i parenti e amici come esempio di bamboccione di successo.
Sì, se avessero scelto il mestiere di fabbro ferraio avrebbero guadagnato molto di più e non si sarebbero venduti come le prostitute, mantenendo la loro dignità. 
Cosi i poveretti devono imparare subito che l'autocensura è l'unica alternativa alla censura imposta, che li escluderebbe dal periodico in cui scrivono.
Ecco a voi i pappagalli di regime, sempre pronti a cantare la stessa canzoncina, su tutti i giornali nazionali, a servizio di poteri detti forti, ovvero il mondo che controlla la politica, che paga e si fa pagare, con i contributi pubblici, o con i soldi dei russi o della CIA, che hanno reso l'Italia lo zimbello dell'Occidente, con uno dei debiti pubblici peggiori al mondo, con un ceto medio, detto mediocre, asservito e formato da coglioni, che nascondono i soldi in banca, senza sapere che cosa sia l'inflazione, che se li mangerà come nel passato. 
A Napoli dicono che se non ci fossero i fessi i furbi morirebbero di fame, così i faccendieri nazionali, incapaci di navigare nel mondo dell'alta finanza, si arricchiscono grazie agli idioti che si leggono i giornalacci progressisti, che si bevono tutte le minchiate sparate da quei miserelli, detti giornalisti.

3 set 2022

Il popolo dei raccomandati, dei lecca culi, non si arrende mai.

Un tempo si sarebbe detto che non si arrendono neppure di fronte all'evidenza.
Esiste un modo di vivere e pensare che non prende in considerazione il merito, che non è qualcosa di misterioso, da dare ufficialmente, con tanto di titolo di riconoscimento.
È semplicemente il lavoro delle persone oneste che portano a risultati oggettivi, ma in questa realtà ridicola, paradossale italiana, che pare in certi casi essere un avamposto dell'India con le sue caste, resta sempre qualcosa di misterioso.
Tutti sanno che troppi vincitori di concorso, quelli di alto livello e non quelli per lavori semplici ed onesti, sono truccati.
Troppe situazioni professionali paiono assurde, dove a lavorare sono i sudditi, gli schiavi, mentre i nomi importanti, ereditati, restano sempre sull'altare di un prestigio fasullo, taroccato.
Per fare carriera in Italia serve obbedienza e servilismo verso i potere evidenti, o occulti in certi casi.
Abbiamo il signor Prevosto, che conta sempre di meno, la setta massonica, le tessere del sindacato o del partito, quelle giuste naturalmente.
Abbiamo le amicizie e i rapporti di parentela, ma il saper fare è qualcosa che sconvolge molte menti tra noi.
Pare che se uno costruisce qualcosa, ottiene dei risultati evidenti, perché accompagnati da opere, da oggetti di valore, per esempio, sia un essere strano o dietro abbiamo misteriosi stratagemmi, che in modo ridicolo vengono inventati per giustificare tali risultati.
O meglio, quando non si può più cercare spiegazioni sensate, di inganni e imbrogli, si passa alla creazione di tesi ridicole, perché nessuno deve superare i raccomandati professionisti.
In troppi in Italia sono fuggiti all'estero, in troppi lavorano per l'estero e nelle proprie realtà di provincia rimangono emarginati, restano dei perfetti sconosciuti, perché non si sono mai inginocchiati ai poteri clientelari e mafiosi locali.
Questa è l'origine del male italiano, della diaspora delle menti, della fuga dei talenti, la logica clientelare, che sposa la politica sindacale, progressista, frutto delle fusioni di partiti morti tempo fa, ma con il loro branco di favoriti, che hanno mutato idee e ideali, erano cattolici o comunisti e oggi sono tutti per il diritto di andare a fan culo in branco.
Il popolo dei parassiti non sa che sta arrivando la loro ora e dovranno andare tutti a faticare, prima o poi, perché la legge della vita lo impone, per esempio i nobili annoiati, pigri e molli di un tempo hanno cambiato mestiere.
Oggi o lavorano pure loro o fanno i barboni, questo capiterà anche ai trasformisti professionisti della politica, prima o poi dovranno guadagnarsi da vivere o andare a dormire sotto i ponti, ma stiano attenti che dopo la siccità spesso arrivano le alluvioni.

2 set 2022

Sindacati e cosche varie in difesa del potere corrotto.

In Italia non si premia mai il merito e si inizia dal mondo pubblico e si prosegue in quello parastatale, oggi costituito da cooperative e enti legati ad interessi di parte, con denaro pubblico gettato per mantenere questi apparati, che proseguono a costare moltissimo e sono la causa prima del debito pubblico nazionale.
Dietro tutto abbiamo un sistema di favori, di alleanze che vanno da quelle mafiose e si incontrano con quelle sindacali, di tutti i tipi di sindacati, poi si parla di massoneria ancora, di appartenenza famigliare. 
Gli studi delle libere professioni hanno dietro generazioni di liberi professionisti.
Abbiamo le generazioni di magistrati pure, che vincono il concorso sempre, iniziò il bisnonno, poi ci fu il nonno, il padre e per ultimo abbiamo il nipotino, spesso un tontolone, ma manipolabile benissimo per i giochi della politica.
Questo mondo è eversivo, o meglio, gioca sul disordine sociale per non mutare nulla, per mantenere le proprie posizioni sociali acquisite.
Ecco a voi i migranti, le masse dei disperati che servono solo a lavori marginali, spesso criminali, ma il sistema si mantiene anche con il caos delle periferie, con la violenza criminale, utile a tenere sotto pressione gli italiani socialmente più poveri, che cercano, da sempre, di far saltare le caste dei privilegiati, con il merito, il lavoro, anche con lo studio. 
Più le città saranno nel caos, più le case popolari saranno in pugno ai migranti, organizzati in bande criminali e più il vecchio di un mondo che non vuole morire resiste. 
Ecco a voi la strana politica dei diritti, magari delle donne, a parole, che non consiste nel loro diritto ad andare a scuola, o al lavoro senza pericoli di aggressioni sessuali, ma in principi fumosi, sulla carta.
Per una ragazza diventa molto rischioso salire sui treni, da sola, per andare alle superiori o all'università, attualmente. 
Questo ai...... progressisti non interessa e come i preti pedofili, che urlano dal pulpito contro i peccati altrui, costoro giudicano stizzosi con delle idiozie le opinioni altrui, ma si scordano del primo diritto delle donne, quello di poter svolgere tutte le attività che desiderano, senza rischiare fisicamente. 
Il crimine avanza nelle città e assedia la gente più debole, come vecchi e bambini o donne sole, che sono sempre a rischio, mentre la politica della sinistra è sempre più simile a quella dei vetusti signorotti di campagna, che utilizzavano i braccianti e la manovalanza, pagandolo sempre di meno, per accumulare qualche soldo per i loro vizi e i loro lussi. 
Per stroncare i diritti della gente più umile fanno arrivare altri migranti, per giungere alle condizioni miserabili dei Paesi in via di sviluppo, con centri città sempre più ricchi e vaste periferie sempre più in mano alle bande criminali. 
Così non solo gli italiani pagano, ma anche i migranti integrati, di seconda generazione, soffrono questa situazione, perché tutta la loro scaltrezza sta nel disordine e nel crimine, da utilizzare contro i più poveri, onesti, mentre loro ingrassano attraverso favori e concorsi truccati, che si vincono con la tessera sindacale.

1 set 2022

La censura è un sintomo di debolezza.

Sto parlando della censura che Facebook, la multinazionale dei social, che misteriosamente domina ancora la rete, ci impone.
Nel mio caso ho subito una censura di un mese perché ho fatto osservare lo strano rapporto, nel luogo di residenza, delle corti di giustizia e dei diritti umani nei Paesi Bassi, in Olanda in genere e i paradisi fiscali delle multinazionali, dove pongono la sede molte nostre grandi società, che pagano le tasse, scontate, in Olanda e ricevono aiuti finanziari, diretti o indiretti, in Italia, con i nostri soldi.
Ero razzista? Offendevo la comunità degli utenti di Facebook?
No, svelavo una porcheria tutta europea, sulle nostre teste, ma certe cose non si possono dire, come denunciare il rapporto tra mafie ed emigrazione, lo sfruttamento della prostituzione e della pedofilia, con i minori immigrati.
Nessuno deve sapere, tutti vedono, ma nessuno deve parlare.
Il ridicolo sta nel moralismo che questa sinistra radicale, ormai ha preso le posizioni comiche ed assurde del vecchio Partito Radicale, vuole imporre a tutti, ma con i soldi dei veri evasori e dei grandi criminali della finanza mondiale.
Abbiamo l'obbligo di ospitare spacciatori e stupratori africani, ladri e prostitute, islamisti taglia gole e parassiti con il burqa.
Si parla di diritti umani, con toni ridicoli, da teatranti dilettanti, con tanto di smorfie e sceneggiate patetiche.
Ormai, tranne gli scemi del villaggio, sempre fedeli al potere costituito del momento, i voti dei progressisti arrivano dai puttanieri, dai pedofili, dai tossicodipendenti, che necessitano di spacciatori, oppure dai raccomandati in certe realtà pubbliche, che sperano di ottenere qualche decina di Euro di aumento se vincono i progressisti.
Così eccoli i ruffiani, i vermi striscianti che vigilano su ciò che scriviamo in rete, sono sempre quelli, i figli legittimi dei sorridenti schifosi esseri che dicevano e dicono tutto al capo ufficio, al signor prevosto, che servono per fare schedature, tutte illegali, ma da sempre fatte di nascosto per assumere in certe ditte, nel pubblico impiego. 
Facebook e Google ci spiano e vendono i nostri dati per la pubblicità, per permetterci di schedarci, catalogarci e così il potere ci controlla. 
Questi non erano i democratici? 
Diciamo che sono gli eredi delle ruffiane, delle serve e delle lavandaie, delle vecchiette che ti spiavano dietro le persiane un tempo. 
Allora a svolgere questo lavoro infame erano delle poverette e dei poveretti che si sentivano importanti, si vendicavano così per torti immaginari o veri. 
Allora gli invidiosi trovavano la loro meschina soddisfazione sparlando del prossimo, oggi fanno le puttane di Facebook, che ti censura perché denunci il marcio evidente del nostro mondo ipocrita.

30 ago 2022

Non volere gli immigrati non significa che si è razzisti.

Anzi, è proprio l'opposto, ovvero non volere le periferie degradate delle megalopoli del Terzo Mondo nelle nostre città è un autentico atto di civiltà e non l'opposto.
Lo sviluppo o l'emarginazione dipendono dalla capacità o meno di diffondere un pensiero razionale, occidentale, che i dementi del politicamente corretto disprezzano.
In teoria dovrebbero essere le scuole a diffondere questo metodo e modo di pensare, ma i nostri insegnanti spesso devono difendersi fisicamente dalla violenza delle bande dei minorenni, avanguardie del futuro nefasto delle nostre città.
Non volere il degrado e il lavoro nero, lo spaccio e la prostituzione, anche minorile, non volere i furti e il crimine trionfante non è razzismo, ma un diritto umano fondamentale, soprattutto per chi non vive in quartieri alti, dove le guardie private impediscono ai migranti di entrare, se non come lavoratori sotto pagati, per mestieri umili.
Non si è mai letto che a trovarsi occupata la casa, dopo essere andato in ospedale il legittimo inquilino, sia quella di un appartemento di alto borgo, per gente di ceto alto, di un cantante o di un personaggio di successo, alla moda.
I migranti occupano le case dei poveretti, degli anziani, malati spesso, gente lasciata ai margini della società, rubano a loro l'energia elettrica, dovendola poi pagare anche per i graditi ospiti con le misere pensioni e se si ribellano, come insegna la cronaca nera, vengono pure vigliaccamente picchiati da queste bestie senza remore.
Io invito i cari migranti ad occupare gli appartamenti del ceto alto, dei buoni borghesi, dei progressisti tanto accoglienti, in modo da poter avere una casa più bella. 
Visto che a volerli ospitare sono certi personaggi è giusto che diano il buon esempio e possano far dormire in salotto lo spacciatore nigeriano.
Io sono convinto che dietro l'ospitalità abbiamo il solito atteggiamento disgustosamente classista, all'italiana.
Se a dover dormire in auto è un pensionato con la pensione minima, delle case popolari, a cui zingari o magrebini hanno rubato la casa, derubato e distrutto i ricordi di una vita, loro se ne fregano. 
Loro sono di ceto superiore e odiano, disprezzano da sempre i poveri lavoratori onesti, quelli semplici e silenziosi.
I loro atteggiamenti snob fanno schifo, mi ricordo il tono sprezzante che ebbe il radicale Marco Pannella verso dei poveretti che svolgevano ancora lavori pesanti, ormai quasi vecchi e chiedevano di poter andare in pensione, contro le riforme pensionistiche che stavano arrivando. 
Rispose con un "siete dei plebei" e visto che questo personaggio, adatto allo spettacolo teatrale, è sempre un eroe per i patetici e ridicoli, anacronistici ospitali buonisti, si capiscono molte cose.
Siamo ancora nel profondo Medioevo, dentro queste misere menti, dove loro sognano un mondo differenziato tra nobili e plebei, dove il merito non esiste, ma abbiamo solo smorfie e disprezzo contro gli ultimi, da mischiare in un ammasso multietnico di plebaglia violenta, ma manipolabile facilmente.
Sì, se proprio bisogna trovare del razzismo è giusto cercarlo tra i buonisti, tra costoro, tanto buoni, con il posto da dirigente in comune, con lo studio da avvocato, ereditato dal padre, dal nonno e anche dal bisnonno, con il concorso da medico vinto prima di svolgerlo, per diventare vice primario o primario, tanto i concorsi sono solo....... una formalità.
Questi istrioni sono atei e agnostici, oppure fedeli a Bergoglio, ma tutto in loro giustifica il loro atteggiamento di disprezzo verso il ceto popolare, da calpestare, anche se poi il vento della storia li farà cadere, prima o poi, nell'inferno, da loro meritato, delle baraccopoli delle periferie.
Il liberismo puro e duro non guarda in faccia a nessuno e loro sono i meno adatti, anche se lodano a parole il neoliberismo, a sopravvivere ai cambiamenti sociali, ambientali, economici del futuro.