Per cosa si combatte in Ucraina?
La stampa parla di un'invasione e dei diritti di un popolo a difendersi, ma visto che almeno un terzo degli ucraini parlano russo, che vorrebbero essere sotto lo Stato russo, la faccenda non è così semplice.
Sarebbe bastato una politica più intelligente, in difesa delle minoranze di lingua russa dell'Est per evitare e oggi risolvere il conflitto.
Le guerre si propongono sempre nella lotta dei buoni contro i cattivi, ma poi si scopre, analizzando i fatti, che dietro abbiamo sempre interessi economici da imporre e proporre.
Se abbiamo un conflitto armato significa che ci sono faccende economiche al seguito, da difendere o da ottenere.
Così il gas e il petrolio, anche il grano, entrano nella disputa, poi abbiamo questioni legate ai porti e al traffico commerciale, con lo scontro tra Occidente contro Oriente, ovvero contro Russia, ma anche Cina e India, Pakistan e pure Arabia Saudita, che stanno, almeno economicamente, con la Russia di Putin.
Cosa abbiamo in gioco?
I prezzi del petrolio e del gas, del grano e il valore delle monete, con il potere economico e finanziario degli Stati Uniti e anche dell'Europa, sono messi in crisi.
Chi controlla il mondo finanziario controlla il mondo, ma se si mettono in discussione i cambi e con quale moneta si deve pagare le materie prime il sistema occidentale, statunitense in particolare, inizia a scricchiolare, a perdere di forza, di importanza.
Io non credo che la guerra Ucraina e Russia siano la causa di tutti questi guai economici e finanziari, ma solo la scusante, il movente per uno scontro tra le economie emergenti, cinese e Indiana, con quella russa, contro l'Occidente e il suo predominio finanziario del pianeta.