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29 feb 2024

Guerra nucleare? No, grazie.

Putin è un dittatore sanguinario, ma rispecchia e imita i grandi tiranni della terra Russa, come Ivan il terribile, Stalin e infine lui, l'uomo uscito dal KGB sovietico, che ha fatto arricchire i boiardi del sistema comunista, trasformandoli in oligarchi.
Oggi però non si combatte con le sciabole e le bombarde, con solo i carri armati e le mitragliatrici, abbiamo le bombe atomiche, che causerebbero un olocausto mondiale, diciamo la fine del mondo, almeno per la nostra specie, arrogante e presuntuosa.
Per sconfiggere il tiranno si devono utilizzare altre armi, come lo spionaggio e il gioco dei complotti interni, per esempio.
Però la questione non è solo tra buoni e cattivi, i russi feroci e sanguinari e gli ucraini bravi e savi.
Questa è una vecchia guerra di stile imperiale, la Russia rivuole i suoi confini verso l'Occidente e i Paesi occidentali la vogliono contenere nei suoi territori attuali, soffocando il Paese imperiale per eccellenza, multietnico, ma con un fortissimo nazionalismo, considerandosi la terza Roma, ovvero dopo Roma Imperiale e Costantinopoli, a portare lo scettro dell'impero civilizzatore ci sarebbero loro, secondo la loro visione neo imperialista.
Quindi, per non finire in un gioco demenziale tra retoriche ottocentesche, si deve arrivare al più presto verso una tregua e giocare contro le logiche guerrafondaie, russe ed occidentali.

26 gen 2024

Conferenza: "Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d’Italia"



Il ven 26 gen 2024, 15:55 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

Aosta, venerdì 26 gennaio 2024

                                                                       

Biblioteca regionale Bruno Salvadori di Aosta

Conferenza

Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia

 

L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che la Biblioteca regionale Bruno Salvadori, in occasione del Giorno del Ricordo, organizza una conferenza sull'argomento. La ricorrenza è stata istituita con legge dello Stato nel 2004 con l'obiettivo di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale.

Giovedì 8 febbraio 2024, alle ore 18, nella sala conferenze della Biblioteca, lo storico Enrico Miletto dialogherà con Maria Pia Simonetti, scrittrice.

Le protagoniste del libro "Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia" sono due donne molto diverse fra loro: Maria Pasquinelli è un'ardente militante fascista e repubblichina, ossessionata dal nazionalismo al punto da uccidere un ufficiale inglese a Pola nel 1947; Maria Bernetic è un'esponente di primo piano del movimento operaio triestino e della lotta partigiana, dirigente comunista negli anni della frattura fra Tito e Stalin. Due figure agli antipodi per formazione, ideali e progetto politico, che, pur non incrociando mai direttamente le loro strade, furono, metaforicamente, l'una avversaria dell'altra e mossero i loro passi nel medesimo spazio geografico, lungo la linea del confine orientale italiano. I loro percorsi biografici rappresentano una lente di ingrandimento attraverso la quale approfondire alcuni tasselli del composito mosaico dell'area Alto adriatica, da Trieste a Pola, passando per la Dalmazia e l'Istria, territori lungo i quali si snodò una parte importante delle loro esistenze. Uno sguardo declinato al femminile che, inserendosi nelle maglie del lungo Novecento, riesce a tratteggiare sequenze di storia e di storie, frammenti di vita pubblica e privata, segnati, nelle loro diverse sfumature, da valori e identità opposte, aspirazioni e ideali, perseveranza ed estreme convinzioni personali. Elementi che, trascinandosi dietro il loro carico di tensione, appaiono rivelatori del clima che in quegli anni bui e tormentati permeava la frontiera orientale d'Italia.

 

Enrico Miletto è ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell'Università di Torino, dove svolge anche attività didattica. Tra le sue pubblicazioni sul tema del confine orientale d'Italia: Gli Italiani di Tito. La Zona B del Territorio Libero di Trieste e l'emigrazione comunista in Jugoslavia (1947-1954) (Rubbettino, 2019); Novecento di confine. L'Istria, le foibe, l'esodo (FrancoAngeli, 2020). Ha curato con S. Tallia: Vite sospese. Profughi, rifugiati e richiedenti asilo dal Novecento a oggi (FrancoAngeli, 2021).

 

Info: Biblioteca regionale Bruno Salvadori, via Torre del Lebbroso 2, Aosta.

Tel. 0165-274802 - email: brao-cultura@regione.vda.it

 

Bibliothèque régionale Bruno Salvadori d'Aoste

Conférence

Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia

 

L'Assessorat des activités  et des biens culturels, du système éducatif et des politiques des relations intergénérationnelles de la Région autonome Vallée d'Aoste annonce que la Bibliothèque régionale Bruno Salvadori organise une conférence à l'occasion du Jour du souvenir, instauré en 2004 par une loi nationale dans le but de préserver la mémoire de la tragédie des Italiens et de toutes les victimes des foibe, ainsi que de l'exode, après la guerre, des habitants de l'Istrie, de Fiume et de la Dalmatie, mais aussi des vicissitudes complexes de notre frontière orientale.

Jeudi 8 février 2024, à 18 h, dans la salle des conférences de la Bibliothèque, l'historien Enrico Miletto dialoguera avec l'écrivaine Maria Pia Simonetti.

Les protagonistes du livre "Le due MarieVite sulla frontiera orientale d'Italia", sont deux femmes très différentes : Maria Pasquinelli est une ardente militante fasciste et repubblichina, tellement obsédée par le nationalisme qu'elle tue un officier anglais à Pula en 1947 ; Maria Bernetic est une représentante de premier plan du mouvement ouvrier de Trieste et de la Résistance, dirigeante communiste dans les années de la rupture entre Tito et Staline. Deux figures diamétralement opposées par leur formation, leurs idéaux et leurs projets politiques qui, tout en ne croisant jamais directement leurs chemins, furent métaphoriquement l'une l'adversaire de l'autre, évoluant dans le même espace géographique, le long de la frontière orientale italienne. Leurs parcours biographiques permettent d'analyser dans le détail certaines tesselles de la complexe mosaïque de la région du haut Adriatique, de Trieste à Pule, en passant par la Dalmatie et l'Istrie, territoires où une partie importante de leur vie s'est déroulée. C'est un regard décliné au féminin qui, à travers les mailles de ce long XXe siècle, parvient à tracer des séquences d'histoires et de l'Histoire, des fragments de vie publique et privée, marqués, dans toutes leurs différentes nuances, par des valeurs et des identités opposées, par des aspirations et des idéaux, ainsi que par la ténacité de convictions personnelles extrêmes. Autant d'éléments chargés de tensions et révélateurs des conditions de vie qui, au fil de ces années sombres et tourmentées, ont profondément marqué la frontière orientale de l'Italie.

Enrico Miletto est chercheur en histoire contemporaine au Département de langues et de littératures étrangères modernes de l'Université de Turin, où il exerce également une activité d'enseignement. Parmi ses ouvrages sur le thème de la frontière orientale, figurent Gli Italiani di Tito. La Zona B del Territorio Libero di Trieste e l'emigrazione comunista in Jugoslavia (1947-1954) (Rubbettino, 2019); Novecento di confine. L'Istria, le foibe, l'esodo (FrancoAngeli, 2020). Avec S. Tallia il a publié : Vite sospese. Profughi, rifugiati e richiedenti asilo dal Novecento a oggi (FrancoAngeli, 2021).

 

Renseignements : Bibliothèque régionale Bruno Salvadori – 2, rue de la Tour du Lépreux, Aoste.

Tél. : 0165 274802 – Courriel : brao-cultura@regione.vda.it

 

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Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 



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16 nov 2023

Chi organizza l'invasione non può essere toccato?

Scusate, ma chi paga è sempre al di sopra della legge?
Chi siano si può immaginare, da noi esiste ancora un padronato, così lo si chiamava negli anni Settanta, che è nato sotto Giolitti, alla fine dell'Ottocento, è cresciuto sotto il fascismo, si è sviluppato sotto la Democrazia Cristiana e poi è confluito nel centro sinistra, per convertirsi al compromesso storico di Berlinguer.
Poi divenne nemico della corruzione a parole, vicino a mani pulite, per arenarsi poi nel potere dei progressisti.
Sì, loro stanno con chi governa e mai contro, ma i tempi cambiano e di potere ne hanno perso lungo la strada, ma accanto a loro c'è il popolo dei raccomandati, che sono stati dietro ai loro passi, prendendo tutte le posizioni che sono susseguite.
Cosa sta capitando ora?
Il mondo si sta trasformando ed è sempre più liberista e globalizzato, in pratica loro sono da scartare, o cambiano o moriranno di fame.
I ricconi, con grandi patrimoni, se la caveranno sempre, ma chi campa con il posto da impiegato di prima, con le tessere sindacali nella tasca, quelle politiche nella borsa, oggi è in crisi.
Dovrà lavorare per vivere, ma per loro sarà una tragedia disumana.
Ecco che proprio coloro che erano i conservatori nati, i fedelissimi del potere costituito, le puttane di tutti i regimi, sono spiazzati e sono la base politica di questo gioco eversivo, criminale, demenziale, che si chiama immigrazione.
Oggi sono progressisti e se ne fregano della sicurezza sui treni, nelle strade, se ne fregano che le figlie e le mogli rischiano di essere stuprate tutte le volte che escono di casa.
Non saprebbero cosa fare se il mondo li considerasse per ciò che valgono veramente.
Sono così la spina dorsale dell'invasione, si fanno turchi, vendono l'anima al diavolo, in tutti i sensi.
Dietro a loro chi abbiamo?
Chi paga l'invasione?
Le cosche mafiose sono in affari, si sa, ma loro agiscono sempre su ordinazione e dietro abbiamo un mondo finanziario vetusto, fuori dalla storia, che ragiona come fossimo nell'Ottocento, con manovali sottocosto da sfruttare, giocando con i conflitti sociali, culturali e religiosi.
Si sa che le guerre sono sempre state una fonte di guadagno per mercanti, usurai, speculatori.
Ecco a voi chi paga il viaggio ai migranti, ma lo fanno sotto forma di azione filantropica, se ne vantano pure.
Per fermare tutto questo si deve andare in guerra, nel mondo finanziario sarebbe l'ideale, ma questo è per pochissimi e super capaci, sempre se esistono di tali individui, oltre che molto ricchi.
Si può denunciare il marcio e spingere la politica verso un nazionalismo protettivo, di chiusura dei porti, ma sino ad oggi non si vedono risultati.
Ultima scelta, anche se noi poveri umani singoli non possiamo fare molto, sta nel favorire l'intelligenza artificiale, investendo con scaltrezza verso risorse tecniche, anche se molto rischiose per tutti. 
Sarebbe una cosa bella se qualche hackers si dilettasse a scovare questi farabutti e pubblicassero le prove dei loro crimini, chi finanziano, in modo da poter trovare un potere, spero non della nostra magistratura, che sequestri i beni, i tanti soldi sporchi che fanno muovere questa orrenda giostra.
L'invasione continua e non bastano pochi centri di raccolta in Albania, qualche decina di delinquenti rimandati a casa loro, servono campi di concentramento, non di sterminio, dove rinchiuderli tutti, in modo che lavorino per mangiare e passi a loro la voglia di tornare, la prossima volta, con tutti i loro numerosi parenti.

6 gen 2023

Siamo in guerra, ma non contro la Russia.

I nostri nemici non sono lontani da noi, ma sono tra noi, ci camminano accanto e hanno i sorrisi ebeti dei bugiardi cronici.
Tutti noi li conosciamo sul posto di lavoro, su Facebook per esempio, quando ci chiedono l'amicizia e poi ti fregano, facendoti bloccare per un mese, perché....... istighi all'odio contro i cretini, per esempio.
L'Occidente combatte, con miliardi di dollari, contro Putin, il tiranno, mentre da noi abbiamo solo democratici che raccontano barzellette.
I buoni e i cattivi sono presentati a secondo degli interessi economici del momento, talvolta le vittime diventano i cattivi e i boia gli eroi.
Abbiamo un'invasione malsana, perché interessi economici e finanziari, fermi alla logica schiavista, vogliono far crollare il mercato del lavoro, per i mestieri senza professionalità, mentre abbiamo sempre più bisogno di tecnici altamente specializzati.
Essere ricchi e potenti, avere in mano le leve del potere non significa che si è dei geni, ma si può essere dei perfetti dementi.
La guerra contro la Russia segue la logica della difesa dell'Occidente da........ non si sa bene cosa.
Putin è un tiranno eletto quasi democraticamente, come ce ne sono molti nel mondo, unisce sentimenti nazionalisti feroci, mentre i proclami del buffone ucraino, che se li permette perché siamo noi, a nostre spese, a fornirgli le armi, ci potrebbero portare all'olocausto nucleare.
Intanto contro le popolazioni di lingua russa abbiamo i neonazisti dei battaglioni, che furono accanto alle truppe di Hitler.
Siamo sempre democratici?
Scordavo, gli statunitensi furono i primi ad eseguire, in modo coordinato, il primo  olocausto organizzato e volontario al mondo, oltre che apertamente dichiarato, contro i nativi americani, che erano chiamati esseri inferiori, selvaggi da far sparire dalla terra, in modo brutale, feroce e criminale.
Il nostro vero nemico invece è un altro, non è Putin e il suo nazionalismo russo, che unisce ortodossia alla cultura russa, non è neppure la Cina e il suo avanzare lungo la via della seta.
Il nostro nemico resta sempre il viscido e perfido affarismo speculativo, che tratta i popoli come merce da vendere e comprare, da affamare o trasformare in felici consumatori di oggetti inutili.
Stanno trasformando le nostre città in inferi dette bidonville, che, se non le conoscete, fatevi un viaggetto in qualsiasi Paese povero del mondo, dove potrete sperimentare e vedere come la miseria e la perdita di identità trasforma i popoli in tanti ratti famelici.
Se, dopo questa esperienza istruttiva, sarete ancora vivi, capirete cosa stanno facendo e provocando i buonisti, con le loro smorfie e il richiamo ai buoni sentimenti dei cretini.
Sarò banale, ma se voi farete studiare i ragazzi delle periferie degradate darete a loro un futuro, mentre se li lasciate sciamare nelle strade avremo presto bande feroci di predatori, che verranno, prima o poi, rinchiusi in carceri o in lager e repressi, se non peggio.
Il problema, da noi, è culturale e non credo possibile trasformare costoro in razionali occidentali, mentre credono e si inginocchiano al fatalismo. 
Infatti gli ospitali seguono, sono pagati per questo, gli interessi di chi vuole distruggere lo Stato sociale, perché non possiamo allargarlo al mondo intero, nessuna nazione se lo può permettere, fallirebbe inesorabilmente.
Così hanno tagliato le spese per la sanità pubblica, ma hanno regalato il Reddito di Cittadinanza per tenere tranquilli i ceti marginali, comprandosi i loro voti, per poter proseguire nella trasformazione delle periferie in avamposti dei Paesi in via di sviluppo.
È chiaro che abbiamo una casta di privilegiati che teme il progresso tecnologico come i signorotti medioevali, rinchiusi nelle loro fortezze, temevano le armi con la polvere da sparo, che facevano crollare le loro mura.
Le fortezze furono conquistate, domani i robot e l'intelligenza artificiale farà sparire i lavori di manovalanza, quindi mi immagino cose terribili, anche perché la rivoluzione che abbiamo di fronte è la più radicale, dal punto di vista sociale, mai vista sulla terra.
Il futuro avanza, ma io non sono un progressista, che lo esalta, uno stupido positivista, che lo idolatra, credo nella razionalità, quindi cerco di contrastare gli errori evidenti che si stanno commettendo.
Prima o poi avremo le pulizie etniche dei non integrati che, come quelle dei nativi americani, saranno sempre presentate come democratiche, ma i crimini saranno sempre disumani e feroci, da fare invidiare i nazisti.

14 nov 2022

Francia e Germania contro l'Italia.

Era ora, finalmente alziamo la voce ed è giusto alzarla, ci siamo pure noi e la debolezza dei venduti per trenta denari alle potenze coloniali, come la Francia o neonaziste come la Germania, ci ha portato solo crisi e miseria.
Io non ho mai creduto nell'Europa Unita, sapendo che ci avrebbero schiacciato, danneggiato, indeboliti anche economicamente.
Ora ci minacciano?
Cosa possono fare, sbatterci fuori dall'Unione Europea?
Peccato che i timorosi di questo fatto siano deboli anche in geografia e capirebbero, specialmente in questa fase storica dove la forza economica è commerciale della Cina cresce, la nostra posizione centrale nel Mediterraneo non può essere isolata, senza danneggiare pesantemente tutto il resto dell'Europa.
Quindi strillino quanto vogliono, ma si sa che cane che abbaia non morde, anche perché non possono farci nulla senza danneggiarsi.
Se chiudono la frontiera con la Francia sarà la Francia che perderà traffici e commerci, poi la Germania non può chiudere nulla, si passa tranquillamente dalla Svizzera, dall'Austria o la si aggira attraverso l'est Europa.
Ci possono minacciare di crearci problemi con il nostro debito pubblico e noi non paghiamo ai creditori il dovuto.
In realtà non vogliono nulla di tutto questo, ma queste sceneggiate hanno più uno scopo interno, in Francia contro il Fronte Nazionale e in Germania contro il nascente nazionalismo.
Ci dobbiamo spaventare?
Lasciamoli starnazzare e facciamo quello che è giusto, poi di cretini che si mettono le mani nei capelli per queste comiche ne abbiamo già tanti, sulla stampa progressista.
Se qualcuno si spaventa gli consiglio di passare nelle nostre stazioni alla mattina presto, zeppe di immigrati irregolari, quelli accolti da nessuno e che non rientrano nelle statistiche ufficiali dei nostri giornalini nazionali.
Lì potrà conoscere la vera paura, che tutti i giorni i pendolari, specialmente le donne, provano e così capirà cosa sta portando questa porcheria che si chiama accoglienza.

24 ago 2022

Fascismo e antifascismo che cosa sono?

Io sono cresciuto con l'insulto di fascista in bocca e lo erano tutti coloro che si professavano moderati,  contro questo gruppo politico estremista,  piuttosto che l'altro.
Fascisti erano tutti i democristiani,  i socialisti,  i socialdemocratici,  i tesserati del Partito Comunista Italiano oppure erano gli altri,  a sinistra,  rossi scarlatti, estremisti.
Poi qualche vero nostalgico c'era,  ma in genere taceva,  perché temeva le chiavi inglesi,  usate come spranghe,  che colpivano pesantemente.
Oggi sentir parlare di fascismo e antifascismo,  con i pederasti che cantano Bella Ciao, mi viene da ridere, sapendo che i partigiani erano di due gruppi, c'erano  i badogliani filo monarchici,  vicino al mondo militaresco o erano stalinisti,  del PCI di allora,  che vedevano l'Unione Sovietica come Paese ideale,  dove i froci erano mandati nei campi di lavoro in Siberia.
Poi abbiamo i diritti ridicoli per cani e porci, i fanfaroni del giornalismo,  con il popolo mediocre al seguito,  che si scandalizza per un filmato di stupro,  diffuso in rete,  ma non dello stupro in sé stesso.
Parlano di diritti,  da veri dritti,  ma si scordano delle povere donne terrorizzate,  che temono di uscire di casa anche di giorno,  da sole,  perché i migranti le molestano e le stuprano qualche volta,  come dimostra la cronaca nera,  sempre più censurata con termini demenziali,  Italo marocchino,  nuovo italiano,  richiedente asilo, ......
Che cosa è il fascismo?
Quello storico fu qualcosa che non si può più ripetere,  ovvero eravamo un Paese con le proteste dei braccianti,  di una classe operaia che vedeva con gioia la rivoluzione Sovietica,  mentre la borghesia,  piccola o grande che fosse, temeva tutto questo. 
Avevamo un sovrano piccolo e manovrabile,  con generali antidemocratici vicino a lui,  c'era un nazionalismo feroce e un'industria che viveva, trascinando tutta l'economia,  con le commesse militari,  che vedevano nel Duce un punto fermo,  sicuro,  un'autorità che li favoriva.
Cosa ha a che vedere tutto questo con noi oggi?
Nulla,  anzi l'antifascismo pare il vero fascismo,  che censura, limita la libertà con espressioni banali e idiozie demenziali,  sulla stampa,  sempre meno seguita,  che difende gli interessi dei veri evasori fiscali,  quelli che hanno le società in Olanda per non pagare tasse e le attività,  con i finanziamenti pubblici,  da noi.
Meloni e Salvini sono pericolosi?
No,  lo sono l'Intelligenza Artificiale e i robot, che presto ci invaderanno,  rubando milioni di posti di lavoro in ogni settore e di ogni genere,  che renderanno inutili e pericolose le masse dei migranti,  che non sono integrabili per motivi culturali.
Prevedere pulizie etniche terrificanti e disumane è fin troppo facile,  quindi non rimane che favorire la destra,  che mi pare troppo moderata con i migranti,  troppo tollerante.
Ricordo ai cretini antifascisti che sta iniziando una nuova era,  quella del lavoro senza esseri umani,  che diventeranno sempre più inutili.
Chi non saprà adattarsi a questo mondo finirà male,  l'antifascismo sta nel poter dire tutto e il contrario di tutto,  quando invece abbiamo la censura pronta,  che si definisce democratica,  bisogna attendersi l'inferno in terra.
Non saranno i cretini incapaci,  che scribacchiano sui nostri giornali,  a fermare la storia,  che non ci giudicherà,  ma ci spazzerà via oppure no,  se sapremo capire e agire di conseguenza.
Sappiate che di cretini starnazzanti ne sono piene le fosse.

15 mar 2022

Buonisti sono come Hitler, confondono razza ed etnia, cultura e religione.

Adolf Hitler in My Kampf, La mia Battaglia, aveva confuso razza, cultura e religione, con la lingua parlata.
Il libro pare scritto da un manovale semianalfabeta, se si escludono alcune pagine tratte, rubate sicuramente, da qualche manuale per diplomatici austroungarici e filo Asburgo.
Un popolo è formato dalla sua cultura, dalla sua.... razza, concetto confuso sino al ridicolo, dalla sua lingua e i suoi atteggiamenti schematici, da luoghi comuni, è solo quello e nulla più, senza varianti possibili dovute allo studio e alla volontà dei singoli individui. 
Hitler amava i protestanti luterani, perché riconoscevano il valore assoluto di autorità, che secondo loro viene sempre da Dio, non apprezzava il cattolicesimo, perché...... multietnico.
Gli ebrei erano tutt'uno con la loro religione, con la loro razza, che si era........ schiarita misteriosamente andando ad abitare in Germania.
Il Dna era sconosciuto a Hitler, come pure le teorie della razza, la uniformità genetica della nostra specie, poco variegata dal punto di vista genetico.
Il divertente sta nel fatto che costui confondeva razza e lingua, uno era di razza inferiore perché parlava in ebraico o in una lingua slava, mentre se parlava in tedesco era certamente....... superiore.
Poi sui popoli aveva tutti i pregiudizi che si potevano trovare nelle birrerie germaniche, quelli erano codardi, quelli erano ribelli, quelli disonesti, mentre i tedeschi erano, dal punto di vista razziale, obbedienti come cani, fedeli al loro capo, coraggiosi, anche se avevano fisionomie uguali a quelle dei popoli considerati dalla sua demenziale visione..... inferiori.
Razza, nazione, nazionalismo, cultura, lingua e religione pure erano tipiche di una razza e popolo specifico, mentre quella germanica era l'etnia superiore, destinata a sterminare i popoli inferiori.
Questo personaggio era da rinchiudere in un manicomio criminale, ma non solo lui, oggi abbiamo i buonisti, degni eredi del dittatore tedesco, pure loro confondono razza, religione ed etnia, cultura. 
Infatti si è razzisti se offendi o critichi la religione dei migranti, magari con dati oggettivi e fatti storici, lo sei se parli di cultura diversa dalla nostra, quando fai osservare alcune loro incongruenze culturali, magari riferite al trattamento verso le donne.
Continui ad esserlo se osservi comportamenti dovuti alla loro cultura, come le mogli picchiate, chi ripudia la propria fede da sgozzare, il trattamento disumano nell'educazione dei bambini.
Giustamente si è considerati razzisti se si afferma che date razze, ovvero il colore della pelle e anche degli occhi, fisionomie tipiche di dati popoli, danno comportamenti particolari, da esseri inferiori.
Questo è il razzismo, ma nazisti e buonisti hanno le idee confuse e mettono tutto nello stesso pentolone, favorendo il razzismo, l'odio verso lo straniero, che deve essere visto tutt'uno con la sua cultura etnica di origine.
Quindi abbiamo razza, cultura e religione da rispettare, per ora, poi, quando la convivenza sarà insopportabile, saranno tutti da colpire. 
Per ora si tollerano gli stranieri, così come sono, ma un giorno i buonisti si faranno crescere i baffetti di Adolf, hanno in comune lo stesso misero non pensiero delle birrerie germaniche, dei bar sport, di chi fa fatica a leggere e poi censura Dostoevskij perché........ russo.

6 mar 2022

Siamo in guerra senza sapere perché.

La confusione è grande sotto il cielo, dicono i cinesi e in questo conflitto ci guadagnano parecchio, poi fra 5 anni saranno la prima potenza economica del mondo e se ne possono fregare degli embarghi occidentali già oggi.
Se volessero avrebbero ordinato a Putin di calmarsi, ma certamente sono d'accordo perché allargano i confini della loro alleanza, russo cinese.
L'occidente è in caduta libera, perché ha perso la sua anima, democratica per prima cosa, ha censurato Dostoevskij perché....... russo e dei poveri dementi giustificano pure il fatto.
Sì, i barbari sono alle porte ed è probabile che solo la rinascita di un nazionalismo becero e feroce, oso dire fascista, potrà fermare, almeno in parte, la triste fine di un mondo che ha perso il senso del bene e del male, che conosce un consumismo demenziale e vuoto, che non ha più la concezione di esistenze pulite e oneste dei nostri padri, ma abbiamo minchioni tatuati e pure in gonnella che ci impongono la loro........ morale.
Io vado sempre al fiume e attendo che passino i cadaveri dei miei nemici, come consiglia un proverbio indiano.

5 set 2020

L'Europa è morta, resta solo il colonialismo.

Gli ideali europeisti nacquero come antidoto contro i nazionalismi europei, che ci avevano regalato due guerre mondiali, in gran parte combattute sul territorio europeo.
Oggi però di quei valori non è rimasto nulla, i Paesi più nazionalisti, prima la Germania e poi la Francia, hanno ripreso il controllo dell'Unione, diventata una cosa loro.
Oggi non esiste più un'unione di nazioni, ma un impero, in mano a ottusi politici, arroganti personaggi fuori dal mondo reale. 
Il secondo vizio europeo, figlio del nazionalismo, era il colonialismo, che si dissolse solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma rimase la cultura sprezzante.... verso i popoli da sfruttare e così, per olandesi, belgi germanici e francesi l'UE divenne terra loro, le loro nuove colonie.
Il loro disprezzo fu rivolto contro popoli che loro considerano inferiori, come italiani e greci, per esempio, da sfruttare e bastonare.
Questo porterà a rivolte e prima o poi, all'uscita da questa assurda e anacronistica unioni di nazioni, da parte dei popoli del Sud del continente.
Poi l'Euro, idea malsana da parte di economisti disonesti o Idioti, ci sta soffocando, perché le vere riforme non furono mai fatte da noi, si dovevano tagliare i veri sprechi dell'apparato burocratico, che la casta non tocca e nessun partito vuole modificare.
Non si sfiorano i tanti, troppi, vitalizi dei vari apparati, che vanno dall'editoria, alle cooperative, toccando il cosiddetto nonprofit, la magistratura, casta dominante e seicentesca, i tanti apparati politico affaristici che vanno dalle banche alle varie associazioni culturali.
Infine i nostri faccendieri sono unici, amano il libero mercato come una zattera bucata ambisca alle tempeste in alto mare.
Il finale di tutto questo è sicuro, ma l'unica cosa certa sta come avere meno sciagure nel frattempo.
Serve una nuova classe politica, che può nascere dall'intelligenza di un popolo, che sta ritrovando la sua identità sociale, culturale e nazionale.
Prima o poi arriverà, è una questione di vita o di morte.

13 mar 2020

Conviene ancora restare in questa Unione Europea


Da noi il nazionalismo è considerato quasi un crimine, poi abbiamo, da troppo tempo, il complesso di inferiorità verso i Paesi a Nord delle Alpi, considerati superiori da sempre, come organizzazione sociale statale, a torto e a ragione.
Ultimamente, proprio per il Coronavirus, abbiamo scoperto che loro, i democratici altezzosi di Francia e Germania, erano sovranisti, sprezzanti, ridicoli e criminali, nei nostri confronti.
Inoltre abbiamo un governo di servi, filo europeisti, spesso così ridicoli da non accorgersi delle maledizioni che la gente comune invia a loro.
Non è questione di nazionalismo, di vecchio patriottismo, ma di intelligenza, dobbiamo ritrovare la nostra identità nazionale e dire che se non ci rispetteranno faremo sempre più scelte contro Bruxelles.
Quindi si potrebbe uscire dall'euro, poi imporre gradatamente controlli alle frontiere e staccarsi da questa Unione sciagurata, filo germanica, sempre più simile ad un impero teutonico che a una libera confederazione di Stati.

22 gen 2020

Papa Bergoglio e la politica che danneggia tutti

Ma il sovranismo, si o no, non deve interessare a un papa, è una questione politica pura e semplice.
Il nazionalismo è sempre esistito e le nazioni sono sempre esistite, ma mai un papa ha fatto una politica contro gli stati legittimi.
Questo non rientra nelle sue funzioni religiose.
Che senso ha questo suo comportamento politico?
Siamo come ai tempi di Galileo che il papa combatteva le teorie scientifiche, non toccava a lui e fece una pessima figura nei secoli successivi.
Allora Galileo rischiò il rogo perché sosteneva che la terra girava attorno al sole e non il contrario.
Quando la Chiesa esce dalle sue funzioni e vuole imporre due verità da sempre delle pessime figure, oltre che tanti danni. 

31 mag 2019

Unione Europea e i tarli esterni e interni - ARDUINO ROSSI

Il primo nemico è il nazionalismo, ma non gruppi di opposizione, un po’ fuori dalla storia, ma quella malamente velata dei maggiori gruppi politici, che nascondono gli interessi di alcune nazioni, Germania e Francia al primo posto.

La loro rigidità danneggia alcune economie, come la nostra, ma il problema vero sta nel fatto che altre forse, esterne, come quelle finanziarie estere, cinesi, russe e statunitense, spingono per l’indebolimento dell’Unione.

Quindi sia realtà interne, che quelle esterne ci stanno facendo molto male.

14 apr 2019

Francia da boicottare, da colpire per la sua politica napoleonica - Arduino Rossi


La sua politica è prima demenziale che criminale, il suo nazionalismo che definisco fascista, presuntuoso e ridicolo, crea molti guai a Sud.
In Libia le scelte assurde hanno favorito un conflitto insensato, con bande, criminali e con la voglia di destabilizzare l'Italia, per colpire l'amico della destra francese, Matteo Salvini. 
Loro sperano di umiliarlo con u a nuova invasione, ma la risposta europea, anzi mondiale dev'essere il boicottaggio dei prodotti francesi, per colpire la loro arroganza fuori dalla storia. 

13 feb 2019

Nazionalismi e cretinismi a confronto - Arduino Rossi


Il loro ritorno era nell’aria, anzi, era ed è una logica conseguenza della globalizzazione economica, sociale attuale, oltre che culturale, della rete.
Il dramma sta nel fatto che a contrastarla è la sinistra anacronistica attuale, fuori dalla realtà: vogliono un mondo integrato, dove le differenze non causano problemi sociali e sanno solo predicare per il volersi tutti bene.
In realtà sarà la rete che farà, nel bene e nel male, a creare questa nuova realtà multietnica, culturalmente uniformata, detta appunto villaggio globale.
Nel frattempo, mentre questa fusione avviene, conviene non creare attriti tra i diversi gruppi etnici, mettendoli in contrasto per qualche posto di manovale, sarebbe  ed è, la scelta più stupida, che genererà gravi conflitti sociali e darà armi a chi difende la propria identità nazionale ed economica.

23 gen 2019

Vittime vecchie e nuove di un potere assoluto - Arduino Rossi


Esiste l’assolutismo in democrazia?
In certi Paesi, dell’Est e dell’Ovest sicuramente sì, questi regimi, queste repubbliche delle banane, assolutiste, senza limiti e con i nemici ….interni da colpire, soffrono di complessi di persecuzione, ovvero all’estero li criticano per la gestione della giustizia e per la persecuzione contro chi esprime idee differenti da quelle ufficiali.
Il nazionalismo diventa il collante che unisce la popolazione e i risultati economici, sociali e politici, veri o falsi che siano, sono propagandati con enfasi eccessiva, appunto assolutista, impedendo le critiche delle opposizioni, formate da traditori della nazione.
Questo però sta tornando anche in Italia, in Europa, dimostrando che la libertà è un bene raro e difficile da ottenere, da conservare nel tempo.

16 gen 2019

Il fascismo si scontra con l’islamismo - Arduino Rossi


I nuovi nazionalismo si stanno alzando contro l'Islamismo feroce, con altrettanta brutalità, ma con più scaltrezza e molti più strumenti per colpire.
Loro sanno pianificare genocidi, la storia lo insegna e con le nuove tecnologie si possono permettere cose orrende, disumane, rapide, anche senza lasciare traccia di ciò che faranno.
Li si combatte ostacolando proprio l'islamismo e le teocrazie in casa nostra e nel mondo, disarmando la voglia di sicurezza delle gente con la tranquillità sociale.

5 dic 2018

Nazionalismo di ritorno in Europa - ARDUINO ROSSI

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Il pericolo è evidente, ma non per eventuali conflitti europei, ma per scelte anti-stranieri ed espulsioni di massa, pulizia etnica e anche ....olocausti futuri.
Il ritorno a galla della vecchia anima nera europea preoccupa, non per la sua forza, ma perché nessuno si sta accorgendo che bisogna combatterla difendendo i poveri in Europa, dando occasioni agli ultimi da noi o loro faranno cose terribili.
I buonisti non sanno fare un'analisi sociale e storica, mentre i...fascisti si sanno muovere con il loro solito senso pratico.

6 set 2018

Nazionalismo del Terzo Millennio, con interessi finanziari - ARDUINO ROSSI

Il suo ritorno è favorito dall’immigrazione selvaggia e sempre meno accolta, nei Paesi industrializzati.
Eppure la situazione geopolitica del mondo è mutata in modo che proprio questi localissimi, nella globalizzazione, stanno favorendo conflitti e scontri sociali interni ed internazionali: la difesa delle frontiere segue la logica solita di chi protegge il proprio orto, ma anche si stanno disputando scontri e tentativi di dominio verso nuove aree del pianeta: non esiste più l’Occidente e l’Oriente, concepito come un tempo, ma tentativi di controllo a distanza di aree ricche di risorse minerarie, oppure di transito commerciale, così che il gioco delle partì si fa complesso e dietro abbiamo sempre la grande finanza che tira le fila di tutto questo.

29 ago 2018

Europa fuori dal mondo, isolata e perdente - ARDUINO ROSSI

L’orgoglio europeo fa fatica a morire, anche perché fu il vecchio continente a creare collegamenti su tutto il pianeta, scoprendo e superando confini storici e oceani, mettendo tutto in contatto, ma per fini economici, commerciali, a proprio vantaggio.
L’orgoglio delle glorie passate non serve per il futuro, anzi, limita le scelte dietro atteggiamenti ottusi e anacronistici.
Oggi siamo vittima di situazioni opposte e del passato, il nazionalismo, la difesa dei confini , ma anche il complesso di ex potenze coloniali, sfruttatrici, che porta a spalancare le porte, con una retorica ridicola e utopistica, lontanissima dalla realtà attuale.
La vecchia Europa rischia di affondare per le tare del passato e l’ottusità del presente.

2 lug 2018

Sono finite le ideologie? No, le idee. - ARDUINO ROSSI

Non ci sono più ideologie, tanto disprezzatie dai politici attuali e dai loro amichetti, i pennivendoli, ma pure l’analisi politica, spesso logica e razionale, che le accompagnava, è scomparsa. Oggi abbiamo solo fanfaroni urlanti e falsi intellettuali, vuoti di idee e con scarsa capacità critica, se non con il nulla dietro le loro parole.
Ecco perché trionfa il populismo, pratico, oggettivo, ma anche limitato, interessato e ambiguo: quello che si chiama populismo è solo un ritorno al nazionalismo, all’egoismo etnico, ma anche a una logica economica che premia lo sviluppo e il profitto, guai agli esclusi e ai perdenti, per loro non c’è futuro.