Non ci sono più ideologie, tanto disprezzatie dai politici attuali e dai loro amichetti, i pennivendoli, ma pure l’analisi politica, spesso logica e razionale, che le accompagnava, è scomparsa. Oggi abbiamo solo fanfaroni urlanti e falsi intellettuali, vuoti di idee e con scarsa capacità critica, se non con il nulla dietro le loro parole.
Ecco perché trionfa il populismo, pratico, oggettivo, ma anche limitato, interessato e ambiguo: quello che si chiama populismo è solo un ritorno al nazionalismo, all’egoismo etnico, ma anche a una logica economica che premia lo sviluppo e il profitto, guai agli esclusi e ai perdenti, per loro non c’è futuro.