20 apr 2010

204 Lo scontro per la legge contro le intercettazioni prosegue (Arduino Rossi)



La stampa parla di censura, ma poi tutti sanno che due mesi di carcere sono una barzelletta: mai nessuno sconterà una pena così lieve e non pagherà l'ammenda.
I tempi della giustizia italiana portano alla prescrizione questi reati minimi e basterà farsi difendere da un avvocato, neppure troppo bravo, per ottenere l'insabbiamento di una condanna simile.
Invece tutti urlano: a destra sostengono che è una legge necessaria, a sinistra e sulla stampa si parla di una legge bavaglio eppure il pericolo maggiore non sta nella pubblicazione sulla stampa cartacea, ma su un qualsiasi sito o blog, magari straniero, che non sarà censurabile e neppure punibile.
Ciò che non si vuol far uscire dalla porta uscirà dalla finestra.
Sarà inevitabile che qualche cronista, in vena di popolarità abbia l'interesse di sfidare il divieto, proponendosi come un paladino dell'informazione libera: si inizierà un processo che, se arrivasse a una sentenza di primo grado, potrà dare al disubbidiente la corona del “martire”.
Oltre all'avvocato, che non pagherà probabilmente lui, ma qualcuno per lui, non avrà altre spese: la prescrizione lo libererà da un carico pendente di poco conto.
Sarà un sacrificio solo in apparenza perché alla fine il cronista farà carriera nel periodico di grido, quello importante, con l'editore che svolge altre attività nel mondo dell'imprenditoria e della finanza.