27 set 2010

AUTONOMIE LOCALI. UN SISTEMA REGIONALE BASATO SUL FEDERALISMO E CON LA FORZA PROPULSIVA DELL’ASSOCIAZIONISMO

Dei 581 Comuni veneti più della metà (313), hanno meno di 5 mila abitanti: a questa realtà territoriale e amministrativa è necessario adeguare le politiche a favore delle Autonomie Locali, secondo i principi di autonomia, adeguatezza e sussidiarietà, puntando allo sviluppo dell’associazionismo, anche alla luce del nuovo scenario legislativo che tende a rendere le varie forme di aggregazione sempre meno “volontarie” e sempre più “obbligatorie” e delle riforme in atto nel nostro Paese, in primis quella del federalismo fiscale. E’ quanto emerso dal convegno “Stati Generali dell’Associazionismo Intercomunale”, promosso dalla Regione in collaborazione con l’Anci, svoltosi oggi a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Padova), al quale hanno partecipato numerosi rappresentanti di Comuni e Unioni di Comuni veneti.
Il presidente dell’Anci Veneto, Giorgio Dal Negro, nel suo saluto introduttivo ha fatto un accorato appello ai Comuni affinché si mettano in gioco, indipendentemente dalle volontà del legislatore, sul fronte dell’associazionismo: “Occorre un forte segnale da parte nostra – ha detto – per dimostrare di essere pronti ad organizzare insieme servizi fondamentali per le nostre comunità”.
L’assessore regionale agli enti locali, Roberto Ciambetti, ha ricordato il difficile contesto in cui si trovano oggi ad operare gli enti locali: limitatezza di risorse finanziarie, costo crescente della gestione dei servizi, dotazioni organiche insufficienti, debolezza contrattuale dei governi locali di piccole dimensioni. “L’associazionismo intercomunale – ha detto –, nelle diverse forme giuridiche della Convenzione, del Consorzio, dell’Unione di Comuni e della Comunità Montana, è una soluzione istituzionale che va incoraggiata e sostenuta, come risposta concreta ai noti problemi organizzativi ed economici. Ma la cooperazione consente anche una maggiore capacità di programmazione e garantisce efficienza nell’erogazione di servizi, come è dimostrato dalla rete associativa del Veneto: 100 Comuni danno vita a una trentina di Unioni; le Convenzioni coinvolgono 183 Comuni; alle Comunità Montane aderiscono 154 Comuni; ai Consorzi  partecipano 109 Comuni”.
“Se da una parte – ha spiegato Ciambetti – gli enti locali devono maturare la consapevolezza del valore aggiunto della collaborazione, e questo vale anche per i Comuni di più grandi dimensioni, dall’altra la Regione deve incoraggiare l’avvicinamento tra loro e la progettualità per l’avvio e lo sviluppo di tutte le forme associate: in tal senso abbiamo indirizzato scelte a livello statale e regionale per costituire un fondo incentivante di oltre sette milioni di euro. Con queste disponibilità – ha concluso l’assessore – daremo vita ad azioni finalizzate alla costruzione di un sistema regionale delle Autonomie locali, realizzando compiutamente un federalismo amministrativo funzionale, basato sulla chiara individuazione di ruoli, competenze, responsabilità e valori condivisi”.
E’ seguito poi l’intervento del prof. Luca Antonini, docente di diritto costituzionale all’Università di Padova e componente del gruppo di lavoro regionale per la realizzazione del “federalismo a geometria variabile” e per il “federalismo fiscale”. “Il principio della centralizzazione – ha detto Antonini – ha inquinato il sistema e creato ingiustizie: a questa situazione possiamo porre rimedio attraverso il federalismo fiscale, che introduce di fatto un processo di razionalizzazione delle risorse. L’obiettivo è quello di premiare i comuni virtuosi, obbligando quelli inefficienti a dar conto dei loro errori ai propri cittadini. Federalismo fiscale significa solidarietà, ma anche lotta allo spreco: non possiamo più permetterci di assolvere chi amministra male”.