CARCERI. MARCORA (UDC): " Assurda gestione di Roma per le assunzioni nelle carceri lombardi. Applichiamo federalismo anche nella Giustizia"
Milano, 27 sett. - Proseguono le visite del consigliere regionale Enrico Marcora nelle carceri lombarde. Dopo San Vittore e Bollate oggi il consigliere centrista, convinto del fatto che debba esistere un percorso rieducativo nella vita di una persona che ha sbagliato, si è recato nella casa di reclusione di Opera, alle porte di Milano, la maggiore delle 225 carceri italiane (e d'Europa) con 1.400 detenuti, di cui 1.300 con condanne definitive. "Se a Opera così come a Bollate il diritto dei detenuti è rispettato è invece più difficile lavorare sulla qualità della vita degli agenti di polizia penitenziaria. Mancano mezzi e risorse, si lavora sottorganico ma, nonostante tutto, con grande efficienza e professionalità. Si menzionano sempre i 43 detenuti che si sono tolti la vita nelle carceri italiane ma mai i 4 poliziotti suicidi - ricorda Marcora. Mancano case e luoghi ricreativi per gli operatori, persone che spesso vengono dal sud, che non possono portare qui la famiglia a causa dei prezzi troppo alti degli affitti e che hanno difficoltà ad inserirsi in una città come Milano. Le Istituzioni devono ricordarsi anche di loro a cominciare con un offerta abitativa a prezzi moderati per chi si occupa tutti i giorni della nostra sicurezza". "Un vero federalismo - conclude il centrista - non può prescindere dal settore della Giustizia perché è assurdo che sia Roma a gestire le assunzioni nelle carceri lombardi".