28 set 2010



*Il Comune di Cervia (RA) si appresterebbe ad adottare una variante
urbanistica che riguarderebbe l'intero comparto turistico-ricettivo di tutto
il territorio comunale e che avrebbe come obiettivi: "accorpare strutture
alberghiere, trasferire volumetrie, concedere premi di superficie utile dal
5% fino al 20%, aumentare le altezze degli edifici fino a 25 metri, ecc.".*

*Lo afferma la consigliera regionale Gabriella Meo (sel-verdi) in
un'interrogazione, in cui evidenzia che questa variante, che fa seguito ad
una precedente di "analogo tenore" approvata pochissimi anni fa,
anticiperebbe il Piano strutturale comunale in corso di redazione, ma con il
quale non parrebbe avere alcuna relazione.*

*La variante, inoltre, non individuerebbe "con precisone" quali e quanti
edifici o aree sarebbero coinvolti negli interventi da essa consentiti, né -
a parere di Meo – sarebbe in grado di garantire il non superamento dei
quantitativi di superficie edificabile che restano disponibili al Comune di
Cervia, in assenza dell'adeguamento della sua strumentazione urbanistica
alle disposizioni della legge regionale in materia.*

*Gli interventi consentiti - aggiunge la consigliera – saranno "casuali,
legati alle disponibilità economiche e all'accesso al credito dei
proprietari", in un contesto disomogeneo ed incontrollato, senza alcuna
verifica di tipo territoriale, "essendo la variante fondata unicamente, a
quel che pare, a soddisfare alcune esigenze di una categoria economica".*

*Meo, a questo proposito, ricorda: che varianti come quella in oggetto
dovrebbero essere sottoposte alla VAS (Valutazione ambientale strategica),
sulla base del Dlgs. 4/2008; che la Regione Emilia-Romagna, avendo
provveduto solo parzialmente ad adeguare la propria legislazione ai
contenuti di tale Decreto, ha emanato una circolare recante le prime
indicazioni in merito alla sua entrata in vigore, in particolare confermando
l'obbligatorietà dalla VAS per tali varianti al PRG; e che non pare sia