10 set 2010

Il Tribunale per i Diritti dell'uomo dell'Onu non intimoriranno i potenziali nuovi criminali

 

L'Islam non può sperare di restare una fede sempre sul piede di guerra, che possa reagire con una guerra tutte le volte un cretino brucia una copia del Corano in Europa, in Africa, o in Indocina: la tolleranza deve essere una componente del villaggio globale e alla peggio si possono chiedere leggi che condannino gli insulti contro i libri religiosi di tutte le fedi.

La pena non deve essere quella capitale, ma ammende o qualche giorno di carcere alla peggio: i sentimenti religiosi di tutti devono essere rispettati, gli insulti contro la propria religione equivalgono agli insulti contro la persona, in questo caso a circa un miliardo di persone.

Un fatto però è certo, l'Islam o si adatta a questa realtà o subirà, dagli altri 5 miliardi di abitanti del pianeta, reazioni dure e feroci: gli abitanti della terra non sopporteranno per sempre il terrorismo come agnelli, prima o poi perderanno la pazienza.

Prima o poi la risposta sarà terribile e mostruosa: i rischi sono enormi e non sarà certamente il Tribunale per i Diritti dell'uomo dell'Onu a poter intimorire i potenziali nuovi criminali, ad impedire le future pulizie etniche.

Io sono sempre del parere che il più grande nemico dell'Islam sia il terrorismo islamico.