La Chiesa fu in passato, molto meno oggi, una dispensatrice di vantaggi, piccoli e grandi: con la Democrazia Cristiana in molte province poi questi favori si confondevano con i vantaggi per carriere nel pubblico e pure nel privato.
Tutto questo ha danneggiato il lavoro dei molti, moltissimi onesti, la maggior parte dei sacerdoti, dei missionari, delle suore, dei fedeli: i luoghi comuni hanno preso piede e questo pontefice deve prendersi carico le colpe del passato, di gerarchie...poco attente e non solo.
Ora però la Chiesa è impegnata in una battaglia civile e giusta, anche se per il mio modesto parere, non sempre condotta con attenzione alle situazioni attuali, in difesa degli ultimi: così le antipatie storiche si sommano alle diffidenze che provengono dai potentati come il mondo della finanza.
Gli speculatori senza scrupoli considerano i poveri come pedine e talvolta come pesi da...eliminare, mentre la Chiesa lotta per la dignità umana sul campo.
Così le contestazioni contro Benedetto XVI hanno diversi segni: la cultura vincente di oggi tende ad escludere la fede cristiana.