26 set 2010

La figlia adottiva, ormai quindicenne, era sempre più stramba: non era ancora una tossicodipendente, una sbandata, ma era sempre più strana, pretenziosa, aggressiva verbalmente e fisicamente.

Qualche giorno fa da questo blog uscì quella che si può definire una provocazione: si era raccontato la triste vicenda di due genitori adottivi.

La figlia adottiva, ormai quindicenne, era sempre più stramba: non era ancora una tossicodipendente, una sbandata, ma era sempre più strana, pretenziosa, aggressiva verbalmente e fisicamente.

L'intervento di diversi psicologi non solo non hanno dato risultati, ma forse hanno peggiorato la situazione.

Come al solito, dopo qualche incontro, le colpe erano dei genitori, ma il fatto si faceva......misterioso: non si capivano esattamente in cosa consistessero questi errori.

Il padre era troppo morbido, la madre assente: la madre aveva lasciato il compito di contenere gli eccessi della figlia al papà, ma tutto si faceva complicato.

Così decisero di passare da una prima strizza cervelli, che sparò le sue sentenze contro i due poveretti: avevano sbagliato tutto, lui poi era troppo presente, cercava il dialogo e non usava il bastone, morale e non fisico, a sufficienza.

Intanto il padre doveva e deve rincorrere la figlia per la città, la trovava in casa di questa amica e di quel altra amica, spesso in abitazioni dove il disordine regnava sovrano, in tutti i sensi.

Con pazienza, ma pure ogni tanto urlando, riusciva a contenere la bambinona, che lo insultava in ogni modo, accusandolo di non essere suo padre naturale.

La colpa di non essere il padre naturale era ed è un'arma feroce della piccola teppistella per offenderlo, ma quasi mai lo feriva: a lui la cosa non importava.

Alla fine la ragazzina usciva spesso di casa, abilissima nel cercare cibo e abiti all'esterno, abiti usati di altri senza dignità: pareva una barbona.

La psicologa, la seconda, sentenziò ancora una "perfetta" normalità nella ragazza: propose di porre sotto terapia i genitori, che erano le vittime delle violenze fisiche della ragazzina, oltre degli abituali gestacci, delle solite parolacce, dette ed espresse senza alcun motivo apparente.

Nonostante la situazione fosse ingestibile la cara dottoressa continuò a ripetersi e ad affermare che la ragazzina esprimeva la sua adolescenza ….normale: è da chiedersi cosa intendono per anormale gli strizza cervelli.

Ora la bamboccia si è coperta le braccia e le gambe di scritte, di braccialetti e proprio voglia di studiare non ne ha: il padre ha ripreso però la tecnica dei suoi avi, ovvero, tagliare i viveri e i vantaggi alla fanciulla, con qualche richiamo deciso e con pure qualche imposizione coraggiosa, con la minaccia di mandarla a lavorare se non avesse studiato, essendo già ripetente di un anno.

Scusate, mi scordavo: seconda la strizza cervelli, la minchiona è pure intelligente.

A questo punto è lecito chiedersi come saranno i cretini e le cretine per gli strizza cervelli.