13 set 2010

La rabbia di un genitore


Cara professoressa ti scrivo, non sono un alunno, né tanto meno un ragazzo, ma solo il padre, disperato, di due alunni delle superiori.

Io non contesto la scuola, né l'insegnamento, ma la politica nella scuola: io accuso invece gli insegnanti, come lei, che interferiscono nell'educazione delle famiglie, che insegnano ”valori alla moda”.

Io ho insegnato ai miei figli che l'omosessualità è qualcosa di negativo e brutto: dire questo ai miei figli è un mio diritto.

Loro un giorno mi hanno corretto, sostenendo che sbagliavo e che ero....razzista, perché la loro cara insegnante sosteneva questo “valore”.

Mi sono sentito accusato, criminalizzato e ho risposto: quella professoressa è una troia.

I miei ragazzi hanno condiviso il mio parere: ora non so se la tale troia......scusi, insegnante, è una prostituta da marciapiede o di alto borgo, so solo che questa signora, rispettando gli ideali ideologici che sono di moda, da buona fallita e morta di fame, rovina le famiglie e mette in discussione la già debole autorità dei genitori.

Così, con questi atteggiamenti, i figli, già in crisi per l'adolescenza, si sbandano, poi non chiediamoci se i balordi crescono di numero.

Cara professoressa, vai a fare in culo!