L'impero televisivo di Berlusconi ha un suo monopolio, difeso dalle legge, approvate oltretutto da un referendum popolare: senza queste leggi il monopolio televisivo del Cavaliere non esisterebbe e dovrebbe confrontarsi con un mercato agguerrito, come quello di Internet per fare un esempio.
Questi due partiti di un tipo di imprenditoria che vuole controllare l'opinione pubblica con i periodici e le televisioni, che pretende di difendere gli interessi del Paese, ma non si sa di quale Paese parlino, ora scendono in campo in singolar tenzone.
E' incredibile, ma oggi si deve difendere il liberalismo, che non è un pensiero e un sistema economico, sociale, perfetto, anzi ha molte ingiustizie al suo interno, ma senza un minimo di liberismo reale l'Italia andrebbe a fondo.