29 set 2010

Piemonte - AREE PROTETTE E SITI NATURA 2000 AL VIA IL PROCESSO DI RIFORMA STRAORDINARIA



L’assessore regionale Casoni ha incontrato le Provincie piemontesi e delineato la collaborazione che ridefinirà S.I.C. e Z.P.S. 

Con l’incontro tenutosi tra l’assessore ai Parchi e alle Aree Protette della Regione Piemonte William Casoni e i rappresentanti delle Provincie piemontesi, è ora entrato nel vivo il processo di riforma straordinaria dei S.I.C. (siti di importanza comunitaria) e delle Z.P.S. (zone di protezione speciale) che costituiscono la rete ambientale delle aree protette del Piemonte, volute dall’Unione Europea. 

“La rete ambientale “Natura 2000” è stata disegnata e imposta dall’alto, con scarsa precisione e poca attenzione rispetto alle reali esigenze del territorio; – ha precisato l’assessore Casoni – ora ci si presenta un’occasione eccezionale, di cui la Regione si sta facendo interprete, che consente di riformare e aggiornare la rete, affinando la delimitazione dei siti, riperimetrando le aree protette e, laddove necessario, integrando o ampliando l’esistente”. 

“A questo processo però, stante gli errori del passato, - ha proseguito Casoni – non si intende dar corso nuovamente con definizioni imposte d’ufficio ma, in un reale spirito di compartecipazione con tutti gli enti interessati dalla presenza di aree protette, nella maniera più condivisa possibile”. 

Alle Provincie piemontesi è stato così chiesto di fungere da tramite nei confronti delle richieste e delle segnalazioni provenienti dai Comuni e di presentare alla Regione la conseguente proposta di revisione. Così facendo la Regione potrà elaborare l’aggiornamento complessivo, che verrà comunque trasmesso al Ministero dell’Ambiente entro il prossimo 30 aprile e, da questi, inoltrato poi alla Commissione Europea per la ridefinizione finale della rete delle aree protette. 

“È un’occasione importante – ha quindi concluso l’assessore Casoni - che ci consente di porre rimedio a molti errori del passato e di armonizzare le aree protette alle reali esigenze dell’habitat piemontese, al tempo stesso integrandolo al meglio con il tessuto sociale, produttivo ed economico della nostra regione. Sono certo che anche le Provincie, intervenute in maniera attiva e propositiva all’incontro, vorranno dar seguito alla nostra richiesta e ben sapranno interpretare le tante segnalazioni di modifica che arrivano dai Comuni”.