Il fatto che un gruppo politico sia accusato di appropriazione indebita non deve lasciar dubbi negli elettori: in pratica se costoro sono dei ladri devono sparire dalla faccia della terra, almeno dal punto di vista politico, ma se la campagna è falsa e tendenziosa, il giornale che l'ha organizzata in cattiva fede, prima delle elezioni dovrebbe pagare almeno un miliardo di euro di risarcimento.
Il dramma nazionale sta appunto in questo fatto, una verità processuale non arriva mai, perché le situazioni sono sempre ambigue, sia per i partiti inquisiti, sia per le sentenze finali: alla fine la questione finirà nel nulla, con un processo mediatico e verrà insabbiata, magari cadrà in prescrizione, mentre il giornale alla paggio pagherà, quando paga, con 10 mila o 20 mila euro di risarcimenti.
Che squallore.
Invece noi italiani vogliamo la verità in tempi brevi, alla peggio in sei mesi, con innocenti e colpevoli ben chiari e definiti, da guardare in faccia, chiunque essi siano.