Più di un milione di persone hanno contratto l'influenza in questo periodo, ma sono a rischio sino a 6 milioni di persone, mentre circa 350 mila persone attualmente sono a letto con la febbre.
Giovanni Maga, primo ricercatore dell'Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Pavia, ci riassicura: "La stagione influenzale americana si sta rivelando diversa dalla nostra: un po' anticipata e certamente rilevante, ma al momento è difficile considerarla anomala, né tantomeno catastrofica".
Il freddo di gennaio favorisce la malattia, che si sviluppa meglio quando l'organismo umano è impegnato nella difesa dal freddo.
Invece di pericoli non ce ne sono, tranne per tutte quelle persone già affette da patologie gravi, cardiache, respiratorie, post operatorie.
Sono loro che si devono difendere con la vaccinazione, l'unica arma che previene gravi problemi e in certi casi molti morti.