Le pensioni vanno in là nel tempo, per la gioia dei conti pubblici: dal 1° gennaio 2013 le donne andranno in pensione a 62 anni e 3 mesi, gli uomini a 66 anni e tre mesi.
Si potrà andare in pensione anticipata rispetto alla vecchiaia solo se si sono maturati almeno 42 anni e 5 mesi di contributi se uomini , 41 anni e 5 mesi se donne.
Qualche vantaggio c'è per chi è della classe 1952, mentre per tutti gli altri la pensione sarà sempre molto, molto lontano nel tempo, troppo lontano.
Quindi è da chiedersi perché non hanno permesso ai lavoratori di formarsi delle forme di pensioni realmente alternative, anzi si è impedito il risparmi, che per molti era uno strumento per assicurarsi il futuro: i governi tutti, di sinistra e di destra, ma soprattutto lo sciagurato governo di Mario Monti, hanno aiutato la grande finanza e i famigerati faccendieri italiani, contro gli interessi dei ceti popolari, del ceto medio, che lottavano e lottano per sopravvivere.