La politica estera nazionale è da troppo tempo timida: fummo sconfitti nella Seconda Guerra Mondiale e da allora non esistiamo, se non con atteggiamenti modesti, nella realtà internazionale mondiale.
Invece la nostra posizione strategica, tra Africa ed Europa, con il Medioriente e l’Asia che è collegata, attraverso il Mare Mediterraneo, a noi, per i commerci e i traffici.
Dire che siamo una terra fondamentale per la geopolitica è evidente, ma non basta: noi potremmo alzare un po’ di più la voce e giocare, in questa epoca di nuovi equilibri mondiali, in modo più scaltro, per ottenere maggiori vantaggi economici e diplomatici migliori.
E’ ora di smetterla di fare la cenerentola europea, ma si può alzare la testa, riavendo la nostra dignità di popolo.