11 ott 2020

"La proprietà è un furto" , Bergoglio come Proudhon?

Proudhon scrisse che la proprietà è un furto nel 1840 e il papa mette in discussione la proprietà privata oggi, nel 2020.
Dire che, come al solito, la chiesa arriva sempre in ritardo sulla storia è facile, specialmente dopo aver condannato in questi anni tutti i movimenti che volevano la giustizia sociale ed erano egualitari, collettivisti.
Oggi il papa fa il comunista, quando il mondo è tutto liberista?
I movimenti cattolici degli ultimi 200 anni sono stati per la difesa della proprietà e dei titoli nobiliari, dei sovrani.
Il divertente sta nel fatto che Proudhon ebbe diverse contraddizioni nel suo pensiero, da diventare tutto e il contrario di tutto, compreso essere un modello per gli anarchici.
Nello stesso modo abbiamo un pontefice che è vicino ai centri sociali, figli illegittimi dei gruppi anarchici e delle bande criminali delle periferie degradate?
Eppure lo stesso Proudhon disse anche che la proprietà è una certezza di libertà, quindi pure il papa e i centri sociali si tengono i soldi ben celati a tutti, li spendono per sé stessi.
Quindi guai a toccare i soldi del papa, della chiesa e degli anarchici, si va all'inferno.
La proprietà una volta espropriata diventa un diritto, un privilegio, con i soldi in Svizzera, il lusso, le donnine e anche, per certi gusti......... gli omini allegri.