Il nostro debito pubblico è stato una fonte di guadagno per le banche nazionali, che ne detengono quasi la metà, mentre le famiglie italiane possiedono oggi il 9% del debito.
Un 35% è in mano agli stranieri, che potrebbero metterci in croce, mentre una parte, circa il 15%, è della banca Centrale Europea.
Perché dico questo?
È semplice, perché chi detiene il debito pubblico di una nazione ne controlla la politica eppure i risparmiatori italiani potrebbero comprare questo debito e in parte lo stanno comprando, a un tasso fisso in base all'inflazione, che ci libererebbe dagli stranieri.
Questa libertà è fondamentale perché la crescita del debito negli ultimi anni non è dovuta alla crescita delle spese dello Stato, ferme per legge alle entrate, ma è frutto della speculazione nazionale ed internazionale.
Mi spiego, stiamo pagando sempre più interessi a banche nazionali e ai grandi investitori internazionali, senza ricevere vantaggi, in investimenti per lo sviluppo.
Una scelta corretta del governo attuale sta nel favorire la trasformazione del nostro debito in fondi, titoli per i nostri risparmiatori, che con i loro conti in banca se lo potrebbero mangiare facilmente, ma la paura è tanta.
Sì, a questo punto passo alle scelte economiche e finanziarie del passato, dei governi a 5 Stelle e del PD per esempio.
Se io fossi uno speculatori senza scrupoli favorirei le politiche populista e demenziali, facendo sperperare miliardi di Euro, come è capitato, in banchi a rotelle, in RDC, in investimenti disastrosi vari, così da permettere di far salire i tassi sui miei titoli, in mio possesso.
Chiaramente non avrei interesse a far fallire lo Stato italiano, ma almeno conviene a tenerci sotto controllo e sotto pressione.
La scelta di trasformare il debito, facendolo tornare nazionale, è la migliore, ma servono anni di politica stabile.
Il vantaggio primo sarebbe nel far tornare in Italia gli interessi che lo Stato paga, favorendo la nostra economia.
Poi saremmo liberi di agire liberandoci di pesantissime pressioni internazionali.
In pratica, se si riuscisse a trasformare il debito pubblico in debito solo italiano, con tassi di interesse che toccano l'inflazione, questo calerebbe automaticamente sul rapporto con il PIL italiano, che crescerebbe senza problemi, senza blocchi vari.
Diciamo che forse la politica della sinistra, da Prodi in poi, era finanziata e favorita da gente che ci svendeva per trenta denari.