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3 feb 2019

Le chiese sono nostre e nessuno le può vendere - Arduino Rossi

https://notizienews1.blogspot.com/2019/02/vangeli-da-diffondere-in-tutte-le.html

https://notizienews1.blogspot.com/search?q=chiese+nostre

L'ultima cazzata papale è stata quella della vendita delle chiese, perché non ci sono più fedeli, dando il ricavato ai...... poveri.
Con tutti i beni che ha la..... Santa Made Chiesa perché dovrebbe vendere gli edifici di culto? 
Si vede che questo papa odia la fede di Cristo: ad allontanare la gente dalle chiese sono i preti che fanno politica, per questo io diffondo i Vangeli online, per fare capire che Gesù non.... votava Democrazia Cristiana, corrotta e mafiosa, ma neppure il PD politicamente corretto e.... ospitale. 
Il suo messaggio segue la verità, la carità e la giustizia, mentre la vendita delle chiese, da dare agli islamici, invece segue una logica economica ed affaristica del momento, con l'opportunismo neo coloniale e lo schiavismo, per la gioia dei padroni e dei trafficanti di armi, di carne umana, di prostitute disperate, di droga e miseria. 
Ricordiamoci che gli edifici religiosi sono stati costruiti con il sudore e anche il sangue dei nostri padri, che erano cristiani veri, nonostante i vertici ecclesiastici corrotti, da sempre. 
Torniamo in chiesa e facciamo poi, quando siamo fuori, tante pernacchie ai preti sporcaccioni, ospitali e blasfemi, non facciamoci rubare il nostro passato o perderemo il nostro futuro. 

24 gen 2020

Le chiese date agli islamici sono un grande insulto a noi, ai nostri padri e alle nostre madri.

Le chiese sono state costruite direttamente o indirettamente dai nostri padri, dalle elemosine delle nostre mamme, dalle nostre nonne, che non mangiavano per dare qualcosa alla Chiesa.
Io chiedo, anzi pretendo, che questo furto non avvenga, è una truffa, una rapina sulla pelle nostra e sui sacrifici dei nostri avi.
Questo Antipapa pagherà davanti a Dio anche per questo.

20 set 2010

ANA - RADUNO DELL’ANA DEL TRIVENETO A BASSANO

ZAIA: “UN GRAZIE A TUTTI GLI ALPINI VENETI CHE HANNO PARTECIPATO”.



“Voglio ringraziare personalmente tutti gli alpini che sono partiti dalle diverse provincie venete per andare al raduno di Bassano. Una manifestazione importante per celebrare la nostra storia e rendere omaggio ad un corpo, come quello degli alpini, che incarna da sempre i valori della solidarietà, del coraggio e della lealtà”. 
Con queste parole il presidente della Regione Veneto Luca Zaia commenta il raduno degli alpini del Triveneto che si è tenuto ieri a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, e che ha visto una grande partecipazione in particolare delle penne nere venete. 
“Una grande partecipazione – continua il Presidente – che sottolinea ancora una volta l’attaccamento dei veneti a questo corpo, che fa parte dell’identità e della storia di chi vive nei nostri territori ”
“Gli alpini – spiega il Presidente Zaia – rappresentano un pezzo di storia del nostro Paese e della nostra Regione.  Nelle due Grandi Guerre questo corpo è stato un vero e proprio baluardo dei nostri territori difendendo con coraggio le nostre famiglie, i nostri bambini, le nostre case e le nostre chiese”. 
“E ancora oggi – conclude Zaia – sono un punto di riferimento perché, testimoniano quei valori cardine per tutti noi: un vero e proprio patrimonio da trasmettere anche alle generazioni future.”

5 apr 2010

04/4 L'AVVOCATO (Arduino Rossi)

Fummo assunti tutti assieme, avendo vinto un concorso speciale e agevolato: possedevamo dei titoli preferenziali, o grosse raccomandazioni.
Il posto al "Centro Imposte Erariali Aggiunte" era stato sospirato per anni dalla maggioranza di noi, perché era un lavoro a mezza giornata, poco faticoso e con molte prospettive di carriera.
I primi stipendi, a dire il vero, non furono soddisfacenti, ma uno poteva arrotondarli col lavoro nero ben pagato, dalle ditte da noi tassate.
Si sfiorava il reato con queste attività fuori servizio, per interesse privato in atti d'ufficio, ma visto che lo facevano
tutti, anch'io, Carlo De Crescenzo, mi adeguai ben presto.
Insomma, non c'era da lamentarsi: eravamo dai venti ai trent'anni, già ben sistemati, con la sicurezza dell'impiego statale, con molto tempo libero e con molte fantasie per il futuro.
L'unico a non essere per nulla contento era Nicola Mattei, un laureato in legge: egli si sentiva un pesce fuori d'acqua e aspirava a esercitare la sua professione.
Secondo la sua opinione il nostro era un lavoro da morti di fame: egli avrebbe voluto una vita lussuosa, con belle donne e con tanti soldi da spendere.
Perciò era spesso imbronciato: invece di sbrigare le pratiche di ufficio stava alla sua scrivania a studiare per sé.
Era stato raccomandato da suo padre, Gilberto Mattei, un funzionario degli Uffici Regionali che aveva approfittato della
sua qualifica per avvicinare "le persone giuste".
Gilberto aveva trascorso gli anni della giovinezza in miseria e non voleva che lo stesso capitasse a Nicola: chiese al suo caro amico, Direttore Generale del Centro Imposte Erariali Aggiunte, di assumere provvisoriamente il figlio, che si stava preparando all'esame di Procuratore Legale.
Il Direttore, buono e comprensivo, accontentò la richiesta di Gilberto: aveva grande stima per l'amico e non poté rifiutargli il favore ....poi, conosceva bene il detto: -Una mano oggi a te, una mano domani a me!-
Tanto lavoro da stancare nell'ufficio non c'era mai: avevamo le nostre soste per il caffè e tra una pratica e l'altra si chiacchierava.
Le ragazze parlavano della moda e dei fidanzati, noi di sport e di belle ragazze.
Nicola commentava le nostre discussioni con frasi sarcastiche e finì con l'attirare l'antipatia di molti: -E' mai possibile che trovi sempre da ridire? Chi crede di essere?-
-Anche se è laureato fa il nostro lavoro..., ma lui pensa ai suoi studi e fa lo scansafatiche!-
Io lo difendevo: -Non ha tempo da perdere, come noi, perché si sta preparando all'esame di Stato. Non è per presunzione che si isola!-
La mia era un difesa da avvocato d'ufficio: non credevo a quello che dicevo e non convincevo nessuno.
Nicola non mi era simpatico, ma lo stimavo per la sua volontà d'arrivare a essere qualcuno.
Gli altri miei colleghi si limitavano a invidiare chi era più in alto di loro: l'atteggiamento di Nicola era sbagliato, ma egli possedeva una forte personalità e andava deciso allo scopo.
Le giornate in ufficio si susseguivano monotone: sempre gli stessi discorsi e le stesse scartoffie, interrotti solo da quattro pettegolezzi: l'unico passatempo che ravvivava la curiosità dei miei pigri e malignetti colleghi.
Nicola era una delle loro vittime: -Ieri passeggiava con una donna sposata!-
-Ma non lo sapevi? Da tempo esce con la moglie del Direttore del Catasto e si fa raccomandare dal marito, lei complice!-
Queste calunnie finivano quasi sempre in volgari risate.
Si sapeva che Nicola non era uno stinco di Santo, ma non ho mai creduto a tali affermazioni: era avido di successo e di denaro, ma lo reputavano abbastanza onesto.
Arrivarono i giorni dell'esame di Stato per Nicola: egli si era preso tutte le ferie dell'anno e le aveva aggiunte a un mese di malattia.
Prima d'andarsene aveva salutato tutti: -Prometto di pagarvi una cena al miglior ristorante, quando sarò nell'albo degli avvocati!-
Era sicuro della sua riuscita e si sentiva già un legale.
Invece tornò in ufficio piuttosto mogio: dichiarò semplicemente che bisognava attendere il risultato ufficiale.
La malignità degli impiegati divenne sempre più acida e l'imbarazzante silenzio di Nicola ci faceva dubitare.
Alle nostre insistenti domande, egli rispondeva con incerte giustificazioni: -Non si sa ancora nulla! Ci sono state alcune irregolarità e stanno rivedendo tutti gli scritti!-
Era divenuto schivo e triste.
La voce di un insuccesso si faceva sempre più incalzante e per soffocarla Nicola, finalmente, proclamò di aver felicemente superato la prova.
Nessuno dubitò della sua parola, perché egli fu tanto persuasivo da ingannare anche se stesso e aggiunse di aver iniziato il periodo di pratica dal migliore avvocato della città.
Arrivò al punto di licenziarsi per rendere accettabile la sua menzogna.
Più tardi dichiarò di aver aperto uno studio e di aver già alcune proficue cause per eredità.
Fu per me una delusione trovarlo, parecchi anni dopo, in una piccola biblioteca comunale a distribuire i volumi a quattro studentelli.
Nicola finse di non vedermi, ma lo chiamai ad alta voce e fu costretto a salutarmi.
Era un vinto: aveva perso la sua grinta, viveva alla giornata e trascurava persino il suo aspetto esteriore.
La sua esistenza era divenuta insignificante e mi fece una grande pena.
Mentre uscivo pensavo: -Un ragazzo con tante belle aspirazioni, come può essersi ridotto così male?-



RACCONTO TRATTO DAL LIBRO "Gli statali. Gioie e dolori per il posto fisso”
Scritto da Arduino Rossi
Morpheo editore – Narrativa
presente in IBS e altre librerie online
http://www.morpheoedizioni.it/Gli_Statali.htm

11 set 2015

Papa Francesco e la bellezza delle chiese, dei monasteri, messi a rischio dai profughi

La scelta plateale, da esibizionista mediatico, nello stile da perfetto gesuita, mette in pericolo la sicurezza delle nostre opere d’arte: infatti le chiese sono chiuse per la presenza, sempre più aggressiva, nelle chiese, di balordi, tossicodipendenti, barboni, immigrati senza fissa dimora.
La bellezza dell’arte non interessa al pseudo Francesco, quindi a lui non importa conservare 2mila anni di arte, già devastata e saccheggiata.
A lui basta esibirsi con i mass media, dimostrando in un modo plateale e non sostanziale, di aiutare gli ultimi.

13 giu 2010

12/6 Il burqa deve essere vietato per le nostre figlie (Arduino Rossi)


Tempo fa mia figlia mi chiese cosa significa la parola razzista e le risposi con calma che erano persone che si consideravano superiori agli altri popoli perché avevano una caratteristica fisica particolare: erano bianchi, o alti e biondo, o questo o quello.
Lei mi chiese, lei che è una meticcia, chi erano costoro: io risposi che c'erano quelli rozzi e ignoranti di destra, quelli più attenti e ipocriti di sinistra.

Gli ultimi erano i peggiori ed erano i più pericolosi, infatti nascondevano e nascondono il loro razzismo dietro il buonismo, il paternalismo.
Oggi, ascoltando le discussioni sul burqa ne abbiamo una prova: io li definisco fascisti di sinistra.
Allora invece spiegai a mia figlia che erano molto pericolosi, ben più pericolosi dei grossolani razzisti in abito nero: loro con molta ...umanità ti fregano i diritti sotto il naso.


9 mar 2024

Fate i bravi e siate accoglienti, dicono gli ipocriti vescovi.

Volete sapere quanti furono i morti per la tratta degli schiavi, condotta dagli islamici in Africa e sulle coste europee?
In 10, 12 secoli si parla di 100, sino a 120 milioni di morti, la maggior parte di questi poveracci, bianchi o neri che fossero, crepavano di stenti, per le violenze di tutti i generi subite, soprattutto verso le donne e i bambini.
Pochi si salvarono da tutte queste tratte, ma noi non ne parliamo e ci colpevolizziamo per i negrieri europei, non italiani, ma anglosassoni, spagnoli e portoghesi, come se fosse colpa nostra.
La differenza nel commercio degli schiavi, tra il nostro e il loro, sta nel fatto che fosse profondamente immorale per le basi della nostra religione ed invece è un diritto, quasi un dovere religioso, per loro.
Purtroppo l'ignoranza storica e non solo quella, sono molto diffuse tra i votanti progressisti, loro la scuola la superano leccando il culo ai professori e pagando alla peggio.
Invece questi fatti, che hanno segnato lo sviluppo delle nostre coste per più di mille anni, con ruberie e saccheggi, con la caccia agli schiavi bianchi, ai tesserati e ai prelati non interessano, per fini economici ed elettorali. 
Ecco che dei prelati di erba, non di merda come pensa qualcuno, offrono le nostre chiese, pagate con il lavoro e i sacrifici dei nostri avi, ai mussulmani per il Ramadan.
Sì, dimostrano quanto sia diventata ipocrita la chiesa papista, i prelati dei viscidi vertici amano il potere, i soldi e vendono Cristo per trenta denari.
Io resto fedele a Gesù Cristo e alla sua parola, non vendo anima e corpo ai tagliagole, come sono da sempre gli islamici, che sono pure tra i più grandi nemici del messaggio evangelico, secondi solo ai vari Giuda Iscariota liberi di sputare bastardate nelle varie gerarchie ecclesiastiche.

22 dic 2023

La scuola dell'obbligo ha lasciato molte lacune.

Scusate, ma nei dibattiti e nelle risposte che leggo sul Natale e sul cristianesimo, mi arrivano affermazioni di individui che mi lasciano perplesso.
Non posso sostenere dibattiti, anche perché me ne frego e ho altro di cui interessarmi, con chi non possiede nozioni da scuola dell'obbligo, come la situazione terribile della fine dell'impero Romano, per esempio.
Quindi gli imperatori avevano altro da fare che dare la caccia ai pagani, poi non ci sono documenti che lo provano, invece esistono scritti del Seicento, del Settecento, sino ad oggi, di fatti storici mai esistiti, inventati da personaggi creativi, definiamoli così.
Una vicenda simile riguarda la mitica matematica di Alessandria d'Egitto, Ipazia, ripresa poi come modello immaginario della lotta della scienza contro l'oscurantismo.
Visto che i tardo positivisti ne fecero un modello di virtù e nel frattempi dettero del demente a Albert Einstein, per la sua teoria della Relatività, che sconvolgeva i loro micro encefali, mi chiedo.
Chi sono gli oscurantisti?
Chi sono le capre?
Chi parla senza aprire un libro?
Sì, i tardo positivisti, per gli amici detti tardoni, che fanno della scienza una religione, senza sapere cosa sia appunto la scienza, non si arrendono mai.
Mi domando.
Perché odiano il messaggio cristiano?
I motivi sono vari, ma per me la risposta è una, in particolare, odiano un messaggio che dà senso alle nostre esistenze, ponendo una meta alle nostre vite, che non è la soddisfazione dei nostri capricci consumistici, di bambinoni mai cresciuti.
Solo un Dio che pone l'amore al centro di tutto, nel senso ampio di dono gratuito, ci ha potuto generare, mentre se fosse tutto nato dal caso attendiamoci, prima o poi, la pioggia di asteroidi, il virus impazzito che ci terminerà tutti, come predisse uno scienziato anni fa, quello che unificò la teoria della Relatività con quella quantistica, oppure un dittatore folle schiaccerà il tasto maledetto e farà esplodere un conflitto nucleare, che darà la terra in dominio agli scarafaggi, esseri che resistono, come i ragni, bene alle radiazioni nucleari.
Se uno se ne intende di statistica può ben immaginare che sia altissima la possibilità che questi tragici eventi possano capitare, anzi io oso dire che mille anni di vita sulla terra sono troppi, forse anche cento sono da ottimisti con i pericoli che ci svolazzano sulla testa, nei laboratori di ricerca dei batteri per le guerre batteriologiche e altro ancora. 
Quindi l'odio verso una religione che impone, non parlo dei clericalismo e dei giochi di potere delle varie chiese, scelte oneste e coraggiose fa parte del gioco sporco di bambinoni, anche se di 50 o 60 anni, che sperano nell'olocausto finale, di fatto, pur di non rinunciare ad esistenze insensate.
Scusate della mia predica prenatalizia, non sono un prete, non sono un frequentatore di parrocchie, sono solo un ex ateo che si è fatto un po' di domande.

14 apr 2017

8Xmille NO - non diamo #soldi a questa #Chiesa, pensiamo ai nostri figli - ARDUINO ROSSI

Questo papa, dal passato ambiguo, con situazioni che non lo onorano, al tempo della dittatura dei generali argentini, vuole imporre, a noi e a nostri figli, un presente e un futuro di terrore, di morte, in nome di una falsa.... ospitalità.
Dire no a tutto questo è doveroso, è una scelta veramente cristiana e nessuno ci può imporre di non poter difendere, con la ridicola minaccia dell'inferno, come padri, madri, nonni o zii, i nostri figli e nipoti.
L'arroganza di certi personaggi cresce e la nostra libertà è messa a dura prova: l'illegalità sposa il terrorismo, che, state certi, colpirà pure noi italiani e pesantemente.
Dire no a questa Chiesa è un nostro dovere, umano e cristiano.
Bisogna farlo sapere ai preti, che non sono i padroni delle nostre coscienze e delle nostre chiese, costruite e mantenute da noi e dal nostro lavoro, edificate dai nostri antenati in 2 mila anni di storia.

8 feb 2024

Pedofilia ed accoglienti, le strane coincidenze.

La chiesa Cattolica e la chiesa protestante tedesca hanno molti loro affiliati implicati nella pedofilia.
I casi di pedofilia della Chiesa Protestante tedesca, dal 1946 ad oggi, sarebbero 10 mila, in uno scandalo appena scoppiato, mentre per i cattolici i numeri restano sempre altissimi. 
Il fatto che queste due chiese siano in prima fila per sostenere le famigerate ONG, con personaggi a bordo simili a individui appena fuggiti da qualche centro di recupero per tossicodipendenza, stupisce sempre. 
Sono per il soccorso in mare, che serve per favorire l'invasione in un gioco criminale tanto assurdo quando ridicolo, dove dei falsi profughi si trasformano in falsi naufraghi per farsi mantenere per anni a nostre spese e poi diventare dei manovali del crimine.
Tra loro ci sono molti minori non accompagnati, alcuni sono falsi minorenni, altri sono autentici.
Ora che esistono dei commerci di prostituzione dentro questa migrazione è risaputo, ma pure la pedofilia non manca e cerca nuove vittime, fresche, fresche.
Indagini non vengono mostrate, stranamente, per qualcosa che è evidente, lo sfruttamento di minori per gusti disgustosi, sadici e degenerati.
La mia ipotesi pare azzardata, ma il sospetto pare sfiorare la certezza, proprio chi  vuole questa migrazione, la favorisce con un soccorso in mare, che è l'ultimo atto di questa tratta schifosa, ha molti suoi membri con il vizietto più lurido per eccellenza.
Più carne fresca arriva e meglio sarà per gli accoglienti che predicano dal pulpito e ospitano i bambini in sagrestia.
Chiaramente non ho prove, ma certamente i più accoglienti tra queste chiese sono loro, i pedofili, che non vedono l'ora di abbracciare i bambini appena sbarcati.
Sarebbe una buona cosa scoprire poi i traffici economici, che portano denaro alle ONG soccorritrici in mare, certamente avremo mafia in cerca di manovali per il crimine, puttanieri e appunto pedofili.
Lo schifo che provo è immenso e poi usare il nome di Gesù Cristo per celare la loro sozzura è la vigliaccheria peggiore mai vista.

10 lug 2023

Chi è Bergoglio?

È un gesuita e questo fatto fa partire subito, nelle nostre menti, sospetti legittimi e pregiudizi, ma soprattutto ci rammenta un modo di pensare e di agire che fu l'esempio, per molti intellettuali, scrittori e filosofi del passato, di cosa sia la menzogna, l'ipocrisia e l'ambiguità.

Diciamo che furono gli inventori del linguaggio politico dove il bianco viene presentato come nero e il nero come bianco.

Dove uno fa un discorso e loro prendono una frase, la storpiano, la tolgono dal contesto e ti fanno dire ciò che non avevi neppure lontanamente pensato.

Questi personaggi possono avere nella loro esistenza delle contraddizioni palesi, ma per capire cosa stia dietro a tutto questo bisogna capire cosa sia per loro il potere, ovvero può essere bianco, rosso o nero, ma loro stanno sempre con il più forte, perché amano il potere più di se stessi.

Io dico che amano il potere più delle loro anime eterne.

Bergoglio in Argentina ha un passato di simpatie per i generali golpisti e per movimenti di estrema destra, fu accusato di aver venduto ai torturatori due confratelli, durante i massacri di oppositori al regime golpista, quello voluto dagli Stati Uniti e dai democratici europei, nell'indifferenza della sinistra, contro i peronisti di sinistra, oggi definiremmo populisti.

In Argentina era già malvisto e chi lo ha scelto come papa, tra interessi interni ed esterni alla Chiesa Cattolica, sicuramente sapeva di poterlo ricattare e sfruttare.

Non è un genio, non è un uomo colto, non è un buono, ma è uno che ama tanto il seggio su cui sta.

Ora le forze che dominano il mondo, finanziare e criminali, ci stanno facendo invadere, sicuramente per portarci poi verso soluzioni disumane in futuro, ovvero situazioni terrificanti, con reazioni mostruose per auto difesa disperata.

Chi spinge queste folle di migranti da noi, sulle nostre coste, sa bene che costoro si dedicheranno, prima o poi, ai saccheggi, agli stupri, agli omicidi degli infedeli.

Sanno anche che prima o poi, come capita spesso nel Sud del mondo, ci saranno gruppi di autodifesa e altri arriveranno direttamente dagli apparati pubblici, che faranno pulizia, deportazioni di massa, massacri e altro ancora, di cui non voglio neppure parlare, perché immagino terrificanti, da pulizia etnica celata.

Lui, Bergoglio, che non chiamo Francesco, perché mi pare di bestemmiare ad accostare costui al poverello di Assisi, non è troppo intelligente, si fa usare da chi l'ha posto lì e certamente ha qualche scheletro nell'armadio, qualche fatto personale da celare perché, se scoppiasse qualche scandalo, lui dovrebbe dare le dimissioni, o vergognarsi come un cane bastonato.

Così lui gioca sporco, come fanno i gesuiti e gli istrioni, continuando a ripetere le solite porcate sull'accoglienza, come un mantra, senza spiegare, infatti non spiegano mai i buonisti idioti, come risolvere il problema.

Io ricordo a tutti, papisti, laici, atei, cristiani di altre chiese, che prima o poi dovremo rispondere a Dio, anche se non ci credete, di ciò che facciamo e i farisei non entreranno nel Regno dei Cieli.


10.07.2023


21 nov 2015

Papa Francesco, pace e guerra santa, misericordia, per noi che difendiamo le nostre famiglie

I frati e i preti più zelanti maledicono dal pulpito chi non li vuole, parlo dei presunti profughi, c’è chi si è trovato una quasi scomunica sulla testa, infatti il sommo papocchio ha pregato per loro come per nessuno, froci e pedofili, ladri e assassini, terroristi e mafiosi non avevano meritato tanto: il papa chiese per tutti noi, … misericordia.
Quale colpa terribile abbiamo commesso?
Chiediamo solo giustizia per tutti, per i poveri italiani, che si vedono sottrarre case e lavoro, magari dopo aver lavorato 40 anni, per chi muore lungo il percorso dell’immigrazione circa la metà di coloro che partono, per chi ha figli e nipoti e non vuole un futuro nero, con terrorismo, degrado sociale.
Voler giustizia anche per chi arriva qua e non avrà lavoro, sicurezza, certezze, ma miseria, emarginazione, in futuro anche espulsioni.
Sì, sono un… cattivone che non si inginocchia davanti al papa e dice ciò che pensa, ma dalla parte opposta del fronte non arrivano risposte, solo idiozie e banalità, luoghi comuni e pietismo demenziale.

4 set 2023

Il governo Meloni è debole, altro che fascista.

Sì, un po' ci ho sperato, non nel ritrovarmi nel Ventennio, ma in uno Stato forte, che punisce i ladri, che scaccia chi deve essere scacciato, che impedisce l'arrivo a chi sbarca illegalmente.
Invece pare tutto come prima, pur non avendo alternative, perché se salissero loro ci porterebbero presto alla bancarotta finanziaria, con il debito pubblico, con il Reddito di cittadinanza, con le quote 110, che in parte, in gran parte ingrasserebbero i truffatori e i mafiosi.
Poi loro andrebbero con i traghetti a prenderli direttamente sulle coste africane, li porterebbero qui e li manterrebbero a nostre spese e in poco tempo l'Italia diventerebbe un caravanserraglio, con le adultere lapidate, con il burqa e il burchino obbligatorio e tanto altro.
Io però sogno un futuro migliore per chi verrà dopo di noi, spero per loro che ritrovino le loro radici cristiane, autentiche, popolari, senza fanatismo e bigottismo, ma anche senza ipocrisie come quelle attuali, di una chiesa che pare sempre più una società in affari, che difende i propri interessi.
Fa quadrare le entrate extra, come quelle delle cooperative dedite all'accoglienza, ma non è interessata alla salute delle anime e al futuro nazionale e quindi cristiano di questa povera nazione, venduta per trenta denari.
Non è casuale che sotto Bergoglio abbiamo il minimo storico delle presenze dei fedeli nelle chiese e il crollo è iniziato proprio con lui.
Sì, so bene che alla fine vincerà la logica spietata del profitto e chi non si adatterà sarà schiacciato, non mi immagino un avvenire prospero per chi non sa usare la razionalità e il senso oggettivo delle cose, per comprendere la realtà.
Quindi servono campi per espellere chi non ha diritto a restare da noi, se le corti dei miei stivali, diciamo così per non offendere i moralisti, ci condannassero si mandano costoro da loro, nei loro Paesi da dove partono tali sentenze, Francia, Germania per esempio.
Sì, sarebbe bello vedere un governo con gli attributi e non solo politici vuoti e insensati, che promettono e non fanno.

7 nov 2016

Mendicanti, Accattonaggio, accattoni di mestiere nelle nostre strade

Le anziane spesso danno qualche soldo ai falsi mendicanti fuori dalle chiese, nei vicoli: lo fanno perché sono persone semplici, facili da ingannare.
Eppure sempre più pezzenti hanno ottimi cellulari e dietro hanno organizzazioni che li proteggono... 
Non parlo della Caritas, ma bande criminali, organizzate da stranieri in genere.

27 mar 2010

27/3 L'INFILTRATO -(Arduino Rossi)

L'INFILTRATO

Eravamo giovani e pronti a tutto, ci eravamo arruolati "nell'Esercito di Liberazione Nazionale" per difendere le nostre idee e subito, dopo un lungo anno di addestramento, ci mandarono oltre le linee nemiche, con documenti falsi.
Eravamo la quinta colonna, pronta ad agire unita se il comando generale l'avesse ordinato, ma le cose non andarono così,la guerra non ci fu, ma solo lunghi snervanti anni di pace.
Rimanemmo ai nostro posti, sempre decisi a non arrenderci, tanto nessuno ci conosceva, tranne il comandante in capo e i suoi fidati amici, tutti morti in un incidente aereo.
Non ci rimase che mantenere la nostra seconda personalità, ci sposammo, avemmo figli e incominciammo a invecchiare: nessuno sapeva nulla di noi, esercito nascosto e arrugginito, senza più patria per combattere.
La tensione dei decenni precedenti era sciamata in collaborazione e la nostra causa si era sfaldata senza lasciare rimpianti che in noi, duri e sempre pronti a morire, a uccidere al semplice comando.
Quanti eravamo non lo sapevo, forse mille, forse diecimila: avevamo un'azione da compiere prima di tutto e poi continuare a creare disordine, sabotare le linee nemiche sino all'arrivo dei nostri o alla morte.
La mia esistenza era tranquilla, mia moglie era convinta che provenissi dall'entroterra e che avessi un nome comune a tutti gli originari della provincia di montagna: in realtà non avevo alcun legame con il passato di quel paese, che lo odiavo più di ogni altra cosa.
Tutto andava bene, era una domenica pomeriggio e mi dedicavo al giardinaggio come al solito.
I ragazzini giocavano, quando dalla vecchia radio, collegata in soffitta, partì un segnale acutissimo: mi precipitai per essere certo che quello era il messaggio.
Noi non avevamo più nemmeno un esercito e forse qualcuno, di là,
si stava divertendo con qualcosa che nemmeno lui sapeva cosa potesse provocare.
Tentai di collegarmi con la base o con i miei commilitoni, fu vano, tutto era stato bloccato per impedire intercettazioni.
Mia moglie mi chiese che diavolo stavo combinando, non badai a lei né ai miei figli: scesi in cantina e ruppi con una mazza il muro sigillato trent'anni prima.
Estrassi le armi e l'esplosivo, controllando l'efficienza, poi misi tutto in una borsa e partii.
La mia meta era la vicina base militare, dovevo uccidere immediatamente il comandante, uscire vivo, se riuscivo, poi continuare ad agire sino alla mia morte, visto che nessun esercito di liberazione sarebbe giunto in mio soccorso.
Fu facile entrare in caserma, la vigilanza era scarsa, essendo un giorno di festa nazionale.
Arrivai nella palazzina, dove c'era il comandante con i suoi ufficiali, ruppi un vetro e fui dentro, nella sala di attesa, bussai, sentii: -Avanti!-
Non aspettai, erano presenti tutti i principali ufficiali della caserma e fu facile scaricare il mio fucile mitragliatore su tutti.
Fuggii via prima che gli uomini di guardia mi potessero raggiungere, poi ancora agile, scavalcai il muro di cinta, mentre qualcuno mi urlava: -Si fermi o sparo!-
Non riuscì a colpirmi, perché svicolai rapido.
Avevo condotto la mia prima azione: ero meritevole di medaglia, ma certamente nessuno mi avrebbe decorato o stimato come un eroe.
Me ne infischiai: il dovere stava sopra tutto.
Ora dovevo far saltare il ponte della ferrovia: mi impossessai di una macchina e fui vicino ai binari, mi arrampicai sui tralicci e collocai il plastico nei punti prestabiliti.
Mi calai con una corda e in pochi minuti il ponte era in fondo al vallone, nell'acqua del fiume.
Ero orgoglioso di me, del mio coraggio e dell'agilità che avevo mantenuto in tutti quegli anni.
Chissà quante azioni sarebbero andate a termine in quella giornata afosa di luglio?
I miei commilitoni stavano certamente martoriando quel maledetto Paese.
Era l'ora del ritrovo di chi, nella zona, era sopravvissuto: avremmo assaltato i convogli di passaggio.
Ero stato molto veloce, perché sul "Colle Bruciato" ero solo, non importava: sarei rimasto ad attendere.
Le ore trascorsero e nessuno giunse: erano tutti morti?
Qualcuno aveva tradito?
Non potevo più rimanere allo scoperto, decisi di rischiare e tornare a casa per tentare un contatto via radio: mia moglie dormiva, sicuramente si era preoccupata, immaginando che fossi impazzito.
Riuscii a non svegliare i miei figli e lei, quella che consideravo la mia copertura e tortura: era assillante, monotona, sempre insoddisfatta.
La radio era al suo posto: i miei la consideravano un residuato bellico e non la toccavano, indifferenti.
Inviai i miei messaggi, tutto era tranquillo. Il segnale d'allarme era scomparso, poi mi venne un dubbio atroce, che presto fu confermato: mio figlio minore aveva manipolato l'apparecchio e lo aveva decodificato, quel maledetto era intelligente quanto me.
Aveva combinato un guaio terribile, facendo partire il messaggio di azione solo dal mio apparecchio.
Io avevo agito, sprecando armi ed esplosivo.
Che potevo fare ora, accesi la televisione ed ascoltai il telegiornale speciale della notte: -Un terrorista sconosciuto ha assassinato tre ufficiali nella base militare di G.. Subito dopo altri criminali hanno fatto crollare un ponte ferroviario della zona!-
Avevo agito da solo, ormai non mi rimaneva che tornare alla mia copertura, indifferente all'accaduto: se mi avessero arrestato mi sarei suicidato.
Invece nessuno venne alla mia porta a bussare.
Mia moglie mi rimproverò la mia fuga precipitosa.
Mi scusai con una bugia, ma lei si preoccupò del sole: -Quante volte ti ho detto di coprirti il capo quando lavori in giardino! Ho letto sulla rivista "Noi Donne" che un signore ebbe...-
Iniziò a raccontarmi vicende assurde lette su quelle stupide riviste di pettegolezzi e baggianate.
Dissi sempre: -Sì! Cara!-
La baciai sulla guancia per calmarla, ma lei ormai proseguiva nella sua narrazione, che inglobava fantasie, avvenimenti di ogni tipo.
Non la sentivo più e mi immaginai cosa sarebbe successo se realmente il nostro esercito avesse invaso quel Paese di stolti: saremmo caduti in combattimento tutti o avremmo preso il potere.
Io sarei diventato un eroe e non lo schiavo di una sciocca pettegola, dei suoi figli petulanti e grassi, irriverenti verso il loro padre.
Ero un eroe senza nome, avrei preferito morire in battaglia: quell'esistenza squallida era peggiore di un campo di prigionia nemico.

L'INFILTRATO è un racconto dell'orrore,nero, horror tratto dal libro IL FOLLE, edito da lulu -lulu.com
Racconto di Arduino Rossi

29 mag 2017

#Orgoglio #cristiano, il #messaggio di #Gesù è l’unico che dà una #risposta al #mondo - ARDUINO ROSSI

Perché esistiamo?
Le risposte sono differenti: siamo frutto del caso, ma il caso non genera nulla, o meglio il caso genera il caos e nulla più, mentre il nulla genera il nulla.
Siamo al mondo per rispettare regole rigide, che paiono molto umane, rigide e fine a se stesse?
La risposta è evidente: un Dio così sarebbe una divinità stupida, da evitare e superare, ma soprattutto l'Universo non può nascere da un Dio …..ossessionato da regole rigide, da un burocrate stupido e malato.
Invece la vita non può essere stata generata dalla vita, ovvero ci siamo generati, da soli e rinasciamo per poi, grande gioia infinita, non rinascere più, ma finire in un Nirvana senza gioie né dolori.
Solo un Dio che genera per amore e ci mette alla prova, chiedendo a noi, volontariamente, un po' di amore verso tutti i nostri simili e il Creato, da senso alle nostre esistenze, ma spesso la durezza dell'esistenza ci mettono in crisi, ci fanno disperare.
Inoltre le Chiese si trasformano, a volte, in comitato d'affari e ci fanno allontanare dalla verità di gesù: la risposta sta nella lettura dei Vangeli e nel ritorno alle fonti, magari evitando certi interpreti troppo ambigui.

3 feb 2019

Mussulmani in chiesa, l'ultima bestemmia dei preti - Arduino Rossi

https://notizienews1.blogspot.com/2019/02/le-chiese-sono-nostre-e-nessuno-le-puo.html
https://notizienews1.blogspot.com/search?q=giornali

https://notizienews1.blogspot.com/search?q=mussulmani+preti

Io sono cristiano perché credo in Gesù, se il papà, i giornalisti dell'Avvenire, i lecca culi, i preti pedofili di turno.... sono ospitali, con l'Iman in chiesa, non sono più cristiani, ma qualcosa di diverso.
Visto che abbiamo cardinali cattolici che ci invitano a protestare io protesto e invito tutti costoro, compreso l'Iman, a leggersi i Vangeli. 

19 dic 2020

Partiti italiani, associazioni a delinquere di stampo mafioso.

Chi, come me, ha scoperto che il mondo è grande, ovvero che le possibilità di fare e ottenere risultati sono tantissime, spesso addirittura in modo sorprendente, inizia a capire in che cazzo di Paese viviamo.
Io mi ricordo di concorsi pubblici sfacciatamente falsificati, dove l'ispettore del concorso prima minacciava i concorrenti, in modo duro e severo, contro chiunque avesse osato utlizzare fogli e foglietti o avesse parlato con i vicini, poi un concorrente lo chiamò e gli chiese una spiegazione, perché non capiva cosa fosse scritto in un foglio e lui, il severo vigilante della....... legalità, lo aiutò, davanti a tutti.
Da allora fatti simili e vicende scandalose, anche in esami universitari, in concorsi ed appalti, ne ho avuto notizie certe a centinaia.
Oggi sono convinto che di pulito nelle pubbliche amministrazioni non esiste nulla e tutti i concorsi siano truccati, tranne per i soliti fessi, i servi della gleba delle pubbliche amministrazioni, che devono lavorare, mentre gli amichetti dei politici fanno carriera.
Poi scoprii che i dipendenti pubblici non hanno diritti umani, ovvero, qualcuno ha diritti e altri no, quindi era vietato scrivere, dipingere, presentare brevetti, o qualsiasi attività che tutti gli altri esseri umani, gli altri cittadini, possono fare. 
C'è una legge che rende il dipendente pubblico tutto impegnato, completamente a servizio dello Stato e quindi, a secondo della posizione filo governativa che uno ha oppure no, uno può seguire i suoi hobby oppure no. 
Le opere di ingegno, così le chiamano, mettono in discussione la loro mediocrità, se un subalterno scrive e dipinge, se pubblica articoli, se vende suoi dipinti, se presenta brevetti, ma non supera i concorsi, ovvero è solo un impiegatino di basso livello, mette in discussione il sistema dei meriti truccati.
Quindi o lui è un imbroglione o loro sono dei truffatori, quindi i suoi risultati estra lavoro sono azioni........ eversive contro il sistema clientelare, mafioso, partitico nazionale e questo individuo deve essere punito, con tutti i trucchi....... consentiti dalla legge.
Fuori le cose non vanno meglio e il merito in Italia lo hai solo se lavori e produci reddito, per pagare tante tasse, ma non si deve fare saltare il sistema dei...... meriti pubblici.
Io parlo per tutti coloro che hanno avuto fortuna , chiamiamola così, grazie a Internet, grazie all'estero, alle associazioni internazionali, qualche volta grazie a gruppi nazionali, legati all'estero, ma mai a casa loro, nelle città di provincia dove vivono, dove il merito è........ ereditario.
Poi ci stupiamo perché fuggono i cervelli, oggi poi anche da casa, con internet, è possibile vendere e diffondere libri, arte e brevetti, ma sempre all'estero o grazie a società estere.
A guadagnare saranno gli altri, che sfrutteranno le nostre migliori menti e il frutto del loro lavoro.
Questo avviene perché l'Italia è un Paese corrotto sino al midollo, con troppe caste e sotto caste, assomigliamo un po' all'India, ma da noi le caste non sono solo ereditarie, si ottengono posizioni sociali, riconoscimenti, entrando in partiti, in sindacati o in gruppi vari, laici o religiosi che siano.

17 feb 2019

Torniamo in Chiesa e diciamo ai preti che le chiese non sono loro, ma sono nostre - Arduino Rossi

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https://notizienews1.blogspot.com/2019/02/il-libri-che-offende-il-messaggio.html
Urliamo ai preti che loro non sono cristiani, che noi lo siamo, che noi crediamo in Dio e loro no, perché se non fosse così non avrebbero celato e protetto i ..... santi pedofili, i froci nelle sagrestie, che nascondevano i loro vizi e mandavano all'inferno gli onesti e le brave persone, per idiozie spudorate.
Che il diavolo se li porti tutti all'inferno, mentre noi riprendiamoci il messaggio di Cristo, che è carità e verità: lasciamo che il diavolo punga le chiappe di questi sporcaccioni infami, ma noi capiamo che il messaggio di Cristo sta nei Vangeli e non nelle prediche dal parroco gay, nel papa Gesuita e intrallazzone.

15 feb 2018

Immigrazione da combattere per salvare gli immigrati - ARDUINO ROSSI

La lotta contro l’immigrazione deve essere chiara e senza tentennamenti: non siamo più nell'Ottocento o ai primi del Novecento, quando iniziava la grande produzione di massa e servivano appunto tanti operai a bassissima specializzazione, per seguire i principi del Taylorismo, ovvero lo sfruttamento dell’operaio macchina, che ripeteva sempre gli stessi gesti.
Più era stupido e ignorante meglio era per il sistema produttivo.
Questo operaio massa divenne poi carne da macello per le guerre nazionaliste e infine sciocco consumatore, senza identità, ma succube dei luoghi comuni dominanti, del consumismo nel Secondo dopo Guerra.
Oggi non servono più e vengono scartati….mandati nelle discariche sociali ed umana, che sono le periferie degradate e la droga è uno strumento per eliminare i…non integrati.
L’immigrazione di massa serve a tutto questo, ovvero a far crollare i salari e rendere meno uniti i lavoratori, utilizzando la tecnica del crumiraggio, ovvero l’inserimento di lavoratori diversi etnicamente in una realtà sociale per dividere e creare contrasti, operazione condotta vigliaccamente dai nostri squallidi padroni con l’appoggio dei nostri sindacati, delle chiese, cattolica o protestanti che siano, delle associazioni filantropiche, finanziate, ...... casualmente, dai grandi speculatori.
Alla fine tutti gli esclusi subiranno una triste sorte, ovvero un olocausto morbido, come è già avvenuto nella storia: le nostre periferie sono già dei ghetti e tutti coloro che non hanno specializzazioni e formazione culturale, in tutti i campi intendo, verranno esclusi, quindi condannati alla miseria, alle malattie, come capita sempre più nelle megalopoli del Terzo Mondo.
L’immigrazione non è uno strumento di sviluppo per gli immigrati, ma solo un modo per indebolire i lavoratori italiani e rafforzare il potere economico della grande finanza nazionale ed internazionale, poi tutto finirà come deve finire, con morte e dolore per italiani e stranieri.
A questo punto il nazionalismo di ritorno è il male minore e …l’internazionalismo di sinistra è solo un’arma in mano agli sfruttatori.