27 set 2010

AMBIENTE. IDEE E PROGETTI A CONFRONTO PER LA TUTELA DELLE CASSE DI COLMATA

Idee e progetti per la tutela delle casse di colmata sono stati al centro del confronto tenutosi a Mira, nell’ambito del convegno “La Laguna di Venezia e le casse di colmata: ecosistemi da tutelare”, organizzato dal Centro Studi Riviera del Brenta e al quale sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore all’ambiente della Regione del Veneto, Maurizio Conte, quello della Provincia di Venezia, Paolo Dalla Vecchia e il Sindaco di Mira, Michele Carpinetti. Le casse di colmata rappresentano importanti ecosistemi da tutelare per salvaguardare un ambiente naturale di grande valore e delicatezza qual è la laguna di Venezia. A questo proposito l’assessore Conte ha ribadito che, per quanto riguarda l’ambiente, uno dei temi fondamentali per l’attuale legislatura è sicuramente la salvaguardia della Laguna di Venezia e delle aree di gronda, in un processo di ricomposizione ambientale e di gestione della rete ecologica. Tra queste le aree delle casse di colmata, che rappresentano – ha sottolineato – un’opportunità per la valorizzazione delle tradizioni socioculturali della laguna, in quanto elemento fondamentale per la gestione ecosostenibile del territorio mediante azioni indirizzate a favorire attività come la nautica tradizionale, la pesca sportiva, la fruizione ecocompatibile del territorio con integrazione di funzioni turistico- ricreative, nonché la valorizzazione del contesto paesaggistico-ambientali con il sistema della valli da pesca. Si tratta di un percorso di riqualificazione – ha precisato - che dovrà necessariamente coinvolgere, oltre alla Regione,  la Provincia di Venezia e i Comuni interessati. Conte ha poi ricordato che, nell’ambito del bacino scolante, se attualmente la realizzazione del Mose ricopre la centralità degli interventi, anche a livello di risorse, l’obiettivo futuro è quello di investire soprattutto per la riqualificazione ambientale, anche di quelle aree un tempo destinate all’espansione industriale e che oggi sono di interesse ambientale per la loro biodiversità e che rappresentano un’opportunità di sviluppo, soprattutto turistico ed economico, per il territorio della Riviera del Brenta”.