Nell’ambito dell’operazione denominata “Romagna”, che tra il 2008 e il 2009 ha portato alla scoperta di una maxi frode “carosello” per oltre 4 milioni di euro e ha visto coinvolte 33 persone, sono stati sottoposti a sequestro preventivo beni immobili, conti correnti, assegni, titoli e polizze assicurative sulla vita, intestati ad alcuni degli indagati.
L’indagine, svolta dall’Ufficio delle Dogane di Forlì e dalle Fiamme Gialle di Cesena, è iniziata nel 2006 a seguito di un controllo in materia di accise effettuato nei confronti di un’impresa operante nel settore della grande distribuzione di bevande, che aveva utilizzato documentazione doganale falsificata per esportazioni di birra mai realizzate, al fine di ricavarne indebiti e ingenti rimborsi d’imposta.
L’attività investigativa, che ha interessato numerose società nazionali, ha accertato il coinvolgimento di amministratori e responsabili di aree commerciali di aziende operanti nel settore della grande distribuzione.
L’analisi dei flussi finanziari della frode fiscale, realizzata mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per circa 200 milioni di euro di imponibile, con relativa evasione per circa 43 milioni di IVA e oltre 2 milioni di accise, ha permesso di ricostruire i rapporti tra le società “cartiere” italiane ed estere.
Parte dei sequestri del patrimonio immobiliare è stata effettuata a seguito di accertamenti presso le conservatorie immobiliari.
Dalle contestuali attività di verifica fiscale sono scaturite le contestazioni per le violazioni amministrative e fiscali alle società “cartiere” e a quelle reali, di notevoli dimensioni, coinvolte nella frode, al fine di segnalare all’Agenzia delle Entrate e agli Uffici delle Dogane competenti quanto evaso per il successivo recupero a tassazione.