Gestita gratuitamente dal Corecom dell'Emilia-Romagna – su delega dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – la conciliazione delle controversie fra utenti e gestori di servizi di telecomunicazione ha portato a un risparmio per i cittadini quantificabile in oltre 440 mila euro, nei primi sette mesi del 2010. E' uno dei dati più significativi che emergono da una ricognizione effettuata dagli uffici del Corecom, sulle migliaia di pratiche gestite dall'organismo regionale.
Un bilancio giudicato dal presidente del Corecom, Gianluca Gardini, "estremamente positivo. Il che conferma che la conciliazione funziona e contribuisce ad alleggerire la giustizia civile". Il valore medio di questi accordi extragiudiziali è di circa 500 euro; il caso dal valore più rilevante a favore di un utente è stato di quasi 22 mila euro. Sotto la voce "utente" sono racchiusi singoli cittadini (la maggioranza dei casi), ma anche imprese e professionisti.
Roberto Corradi, membro dell'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea Legislativa, ha sottolineato come questa attività sia fra quelle con maggior impatto esterno, quindi più qualificanti per l'Assemblea. Ha poi evidenziato una linea di sviluppo che va nella direzione di fornire analogo servizio in tutta la regione; al momento la quasi totalità delle conciliazioni si svolge a Bologna presso gli uffici del Corecom, ma da marzo è cominciata la sperimentazione in videoconferenza presso il Comune di Cesena, e presto avverrà altrettanto a Parma.
Nel 2009 le pratiche sono state oltre 3600, con oltre il 70% di esiti positivi. Ecco le principali tipologie di contenzioso: interruzione, sospensione, ritardo nell'erogazione dei servizi (39%), contestazione fatture (37%), attivazione servizi o profili tariffari non richiesti (8%), contestazione clausole contrattuali (7%), Internet Adsl-Isdn (5%), errore od omissione in elenco (3%). Sono, invece, pressoché azzerate le cause per collegamento a "numeri speciali" non voluti: l'azzeramento è frutto di campagne informative e di norme che hanno eliminato le cause del boom registrato negli anni scorsi, imponendo che tali numerazioni "speciali" fossero fatte pagare solo se effettivamente richieste prima dall'utente.
Nel caso del mancato accordo si può accedere, sempre gratuitamente, a un secondo livello di gestione del contenzioso, sempre presso il Corecom, oppure ricorrere alla giustizia civile. Per la "definizione delle controversie" - procedura simile all'arbitrato - il Corecom dell'Emilia-Romagna ha fatto da apripista, essendo stato il primo Comitato ad accettare la nuova delega dell'Autorità. Le domande pervenute sono già 350.
La provincia col maggior numero di istanze al Corecom è Bologna (44%), seguita da Modena (12%), Parma e Ravenna (8%), Forlì-Cesena e Reggio (7%), Rimini e Ferrara (6%), e infine Piacenza (2%).
A partire dal 2004, l'andamento delle conciliazioni è in costante aumento, sia come numero di richieste che come percentuale di accordo fra le parti: nel 2004: richieste pervenute 204, concluse 131; nel 2005: 386 - 175; nel 2006: 1005 - 1079; nel 2007: 2107 - 1462; nel 2008: 2705 - 2297; nel 2009: 3600 - 3570; nei pirmi sette mesi del 2010, pervenute 2100, concluse 2084 (i dati non sono sovrapponibili, per il trascinamento di pratiche dall'anno precedente).
Rispetto ai tempi della giustizia ordinaria, la conciliazione presso il Corecom tende a svolgersi, per la maggior parte dei casi, in circa un mese (cinque mesi per la definizione di secondo grado).