22 set 2010

Regione Veneto - ELIMINATO A MESTRE L’INCROCIO DELLA MORTE DI VIA MARTIRI DELLA LIBERTÀ

 

Da oggi Mestre si lascia alle spalle quello che è stato definito l'Incrocio della Morte: l'intersezione di via San Donà con via Martiri della Libertà, che nell'ultimo ventennio ha "preteso" mediamente una vita stroncata ogni dodici mesi. L'incrocio è stato infatti sostituito da un sottopasso che convoglia il traffico di transito lungo via Martiri della Libertà, strada trafficatissima a tutte le ore che collega San Giuliano alla Tangenziale e al sistema autostradale. Al di sopra, dove c'era la vecchia intersezione, è stata realizzata una rotatoria dove scorre via San Donà, compresa la pista della nuova linea del tram, e dove convergono la viabilità di adduzione e collegamento tra le due strade.
All'inaugurazione dell'imponente intervento ha voluto essere presente lo stesso presidente del Veneto Luca Zaia, affiancato dall'assessore regionale alle politiche della mobilità Renato Chisso, dal vicepresidente della provincia di Venezia Mario Dalla Tor e dal sindaco Giorgio Orsoni, presenti i rappresentanti e le maestranze di Veneto Strade e dell'impresa che ha realizzato l'opera, la Carron, che ha concluso i lavori con tre mesi di anticipo rispetto ai tempi contrattuali. Preceduto da un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell'incrocio maledetto, la cerimonia inaugurale e l'apertura al traffico del nuovo manufatto sono state un momento di vera festa, dove non è mancato un "Ciaooo Renatoo" urlato da un furgone di passaggio e rivolto all'assessore regionale, che qui è di casa, per aver finalmente risolto un problema grave per la sicurezza e lo scorrimento del traffico, ricomponendo nello stesso tempo la divisione causata da via Martiri della Libertà tra Mestre e Favaro.
"Abbiamo ridato vita e qualità alla comunità – ha detto Zaia – nel contesto di un programma di opere pubbliche con il quale stiamo recuperando il pesante gap negativo che il Veneto ha rispetto al resto d'Italia e all'Europa, per dare più sicurezza e più mobilità ai cittadini. In questo, abbiamo dimostrato la nostra solita efficienza, a partire dai bandi di gara che prevedono premi per l'anticipo nel termine dei lavori". Alla domanda di un giornalista se fosse meglio Anas o Veneto Strade, Zaia ha risposto che "non ci sono dubbi: decidere in casa che infrastrutture servono e realizzarcele ci consente di fare prima, fare meglio e spendere meno , senza dover andare su e giù da Roma solo per avere uno alla volta i tanti timbri che servono".
Il sottopasso, a quattro corsie, ha una lunghezza complessiva di 700 metri; è accompagnato da due nuove corsie in via San Donà, una pista ciclopedonale, la corsia del tram, dalla nuova rotonda, da due rampe di connessione e barriere fonoassorbenti. Nel corso della realizzazione si è provveduto tra l'altro a spostare l'acquedotto industriale di Marghera, senza interromperne mai il flusso.