Perché nulla cambia?
Nonostante la presenza nel governo dell'estrema sinistra, della destra, quasi estrema, nella precedente legislatura, dei leghisti, di tutto un po' e di tanta gente che promette cambiamenti, nulla muta.
Questi politici, che vogliono fare e mutare poi non hanno la forza, la voglia di agire: forse perché la macchina burocratica è realmente ingrippata e si muove per conto suo, su binari ed interessi particolari.
Il Paese non riesce a tagliare i rami secchi e se lo fa crea ingiustizie, addirittura fa del male, le riforme peggiorano e fanno incancrenire vecchie realtà.
Non serve quindi il comunista acceso, il quasi fascista, il federalista del Nord, il politico meridionale arrabbiato: tutti si arrendono e pare che lo Stato vada per conto suo, come un corpo separato dal suo cervello.
La prima a soffrirne è la democrazia: il bene più grande che abbiamo da sessant'anni, poi languisce la fiducia della gente nello Stato.
Il difficile è riformare senza doversi scontrare con categorie potenti: tassisti, avvocati, commercialisti, benzinai, notai,......
I pubblici dipendenti vedono sempre più peggiorare le loro condizioni lavorative, senza vedere migliorati i servizi.
Hanno un unico vantaggio sui dipendenti privati: la sicurezza del posto di lavoro, ma è sempre più messa in discussione.
E' terribile notare come la gente sia rassegnata davanti ai disservizi, alle prepotenze dei burocrati cretini (quelli intelligenti non sono prepotenti), non hanno più la forza e la speranza di cambiare.