Questo conflitto non interessa perché è conseguente al controllo dei traffici della cocaina di tutta l’America Latina.
Sia chi si definisce di sinistra sia chi si definisce di destra è legato mani e piedi con i narcotrafficanti: sono improponibili come modelli ideologici e politici, né come lotte per la liberazione sociale o etniche.
Esiste una minoranza, formata da neri, mulatti, indio, meticci che soffre la persecuzione da parte dei paramilitari, dei reparti dell’esercito, dei feroci guerriglieri del FARC e di altre organizzazioni.
Sono soprattutto le donne con i loro figli a patire violenze ed abusi, tra cui la sparizione senza lasciare traccia: c’è pure il traffico di minori, da parte di bande criminali che controllo parte del territorio, con il mercato della pedofilia, accanto all’uso sul posto della cocaina per ricchi stranieri.
Inoltre il commercio degli smeraldi, bene nazionale, ha generato i gruppi degli smeralderos, contrabbandieri senza scrupoli, che si scontrano ancora con i pistoleros, o guardie delle miniere, senza esclusioni di colpi da entrambe le parti.
Tutto questo avviene sotto gli occhi dell’Occidente, che resta sempre indifferente.