Yara Gambitrasio era una ragazzina felice ed entusiasta, amava la vita e lo sport, sopra ogni cosa, era forse ingenua, come tutte le ragazzine di sempre e forse più ancora, quelle di oggi.
Ora le indagini ripartano da vecchie piste e la tesi di qualcuno che la conosceva l'abbia tratta in inganno, magari con una scusa, attirandola in una trappola, pare ancora la pista preferita.
Il mostro esterno, estraneo non è convincente: l'avrebbe dovuta affiancare e prendere con la forza, rendere silenziosa e caricarla sull'auto a forza, o su un furgoncino.
Qualcuno si sarebbe accorto del fatto, qualche auto di passaggio e altre persone, perché Yara è scomparsa in un'orario dove il traffico stradale è intenso e la gente esce dal lavoro o va a fare la spesa.
Quindi fu ingannata.
Chi fu l'esca e chi fu il mostro?
Forse, ripercorrendo le indagini dall'inizio, si potrà sapere qualcosa, perché qualcuno sa, anche se non è colpevole direttamente, ma teme di parlare.......