Carceri
ed amnistia, indulto e tanto altro da fare, ovvero una nuova cultura
per reintegrare chi sbaglia, differenziando il tipo di reato e la
causa: il carcere come rieducazione dei criminali è una fiaba a cui
nessuno crede, ma è anche vero che si possono differenziare reati e
reati.
Quelli
violenti e quelli ripugnanti come lo sfruttamento della
prostituzione, i truffatori degli anziani, i tossicodipendenti, i
mafiosi e i rapinatori incalliti, appartengono a situazioni
differenti da trattare in modo diverso: in teoria, nel limite del
possibile si dovrebbero tener distanti tra loro.
Si
potrebbe curare i tossicodipendenti, almeno nel limite del possibile,
spiegare ai truffatori di anziani agli spacciatori e ai magnaccia che
lo Stato non perdona certe porcherie, mentre per altri un servizio
più tenue, in base ai miglioramenti.
Per
tutti dovrebbe esistere un’attività, studio e lavoro.