La legge sul copyright segue una logica precisa, la logica politica che se a rubare il simbolo è l'amico di amico è tutto lecito: il Viminale ha accettato qualcosa che era depositato con il copyright, era un fatto già noto e stranoto, ma la stampa, prezzolata, non se ne accorta del reato e ride, ma o i giornalisti sono ormai pure loro dediti al furto e al plagio o in questo caso la legge non è uguale per tutti.
Speriamo che il simbolo rubato sparisca al più presto o anche le future elezioni, già una farsa storica, si mostreranno per quello che sono: una truffa, con mafiosi che vendono voti ai politici come è già capitato in passato.