I cinesi mettono in crisi i mercati di mezzo mondo, causando danni a tutti, alla finanza mondiale, all’euro che cala, al dollaro che si sopravvaluta, al prezzo del petrolio che scende.
La Borsa di Milano perde circa il 2% e se la cava ancora: questo temporale di mezza estate pare un poì violento e i danni non dovrebbero però essere eccessivi.
Comunque al svalutazione della moneta cinese, che ha ancora un’economia di Stato, almeno per certe decisioni, mostra la debolezza del colosso asiatico, la prima economia del mondo, che potrebbe avere in futuro grosse ripercussioni per debolezze strutturali e sociali.
Il popolo cinese, come insegna la storia, potrebbe insorgere contro il potere autoritario centrale, prima o poi.