Esistono dei ragazzi che ragazzi non sono più, che hanno anche trent'anni o oltre, che vivono a casa del papà e della mamma, in pensione o quasi, che non lavorano, non studiano, si fanno con tutte le porcherie che trovano, ma per fortuna loro i soldi, in tempo di crisi, non ci sono e alla fine si dedicano all'alcool, non avendo i denari per pagare altro o il coraggio per dedicarsi ad atti crminale di un certo peso.
Sono il popolo degli anarcoidi, che stanno nei centri sociali, in attesa di finire al dormitorio pubblico.
Sono gli amici degli immigrati irregolari, dei venditori ambulanti senza permesso, dei piccoli criminali di colore e per questo odiano tutti coloro che ostacolano l'illegalità, ma soprattutto coloro che li vorrebbero al lavoro.
Invece il lavoro va agli immigrati, si sa e loro possono prolungare questo limbo, senza futuro, sempre a casa della mamma o in case fatiscenti poco pagate.